Perché non è un “killer di città”
Gli esperti dell’ESA e della NASA hanno catalogato 2025 QD8 come un Near Earth Object (NEO) appartenente alla classe Apollo, ossia quei corpi che intersecano l’orbita terrestre e per questo vengono costantemente monitorati. Si tratta però di un asteroide relativamente piccolo: non abbastanza grande da poter essere definito un “killer di città”, termine che identifica massi spaziali di almeno un centinaio di metri in grado di devastare intere aree urbane. In passato, ad esempio, aveva fatto discutere il caso di 2024 YR4, un oggetto molto più grande che per qualche tempo era stato considerato potenzialmente pericoloso.

I rischi teorici e il precedente di Čeljabinsk
Il fatto che 2025 QD8 non rappresenti una minaccia non significa che questi corpi siano innocui. L’episodio di Čeljabinsk è rimasto emblematico: un oggetto di soli 15 metri, entrando nell’atmosfera terrestre e disintegrandosi, causò un’onda d’urto devastante che fece esplodere i vetri di migliaia di edifici e provocò feriti in tutta la regione. Se un asteroide come QD8 colpisse una zona urbana densamente popolata, i danni locali sarebbero molto gravi. È per questo che la comunità scientifica dedica tanta attenzione al monitoraggio dei NEO, creando elenchi e sistemi di allerta sempre più precisi. Quello di domani non sarà dunque un evento pericoloso, ma piuttosto un’occasione affascinante per osservare da vicino come l’universo ci ricorda la sua presenza. Grazie alle tecnologie di osservazione e al lavoro degli astrofisici, milioni di persone potranno assistere a questo spettacolo senza correre alcun rischio.
Il passaggio di 2025 QD8 sarà breve, ma rimarrà una delle testimonianze più evidenti di quanto il nostro pianeta sia costantemente attraversato da ospiti silenziosi provenienti dallo spazio.