Ipotesi sulle cause
Le circostanze del decesso restano da chiarire. In un primo momento si era ipotizzato un possibile choc anafilattico, ma l’ipotesi è ancora tutta da verificare. Saranno ora gli accertamenti medici a stabilire le reali cause del malore che ha stroncato la vita del carabiniere. La morte improvvisa di un uomo in apparente buona salute lascia sempre interrogativi e smarrimento, soprattutto quando si tratta di una figura conosciuta e inserita nella comunità come Caradonna.

Il carabiniere e il cane Kevin
Domenico Caradonna era noto soprattutto per il suo lavoro con Kevin, il cane antidroga che conduceva con grande professionalità. Insieme avevano partecipato a numerose operazioni sul territorio di Pesaro e non solo, distinguendosi in più occasioni per risultati di rilievo. Molti cittadini di Pesaro lo ricordano al parco Miralfiore, dove spesso conduceva operazioni antidroga che hanno permesso di smantellare traffici illeciti e restituire sicurezza a un’area molto frequentata. Ma i successi non si fermavano al livello locale: Caradonna e Kevin erano stati protagonisti di una importante operazione al porto di Napoli, dove individuarono 30 chili di cocaina nascosti nella stiva di una nave attraccata. Un altro intervento significativo li vide scoprire 10 chili di cocaina in campagna senese, confermando ancora una volta l’efficacia del loro lavoro e la dedizione al servizio.
La notizia della sua morte ha suscitato profonda commozione in tutto l’ambiente delle forze dell’ordine. In poche ore sono arrivati numerosi messaggi di cordoglio non solo dai colleghi carabinieri, ma anche da Polizia, Guardia di Finanza e Polizia locale di Pesaro, che hanno voluto ricordarne la professionalità e l’umanità. «Sempre solare, molto professionale e discreto», hanno sottolineato i colleghi che per anni hanno condiviso con lui operazioni e momenti di vita quotidiana.