
Un incontro privato di grande rilievo si è svolto ieri mattina nella Città del Vaticano, quando Papa Leone XIV ha accolto nel suo studio privato al terzo piano del Palazzo Apostolico Monsignor Georg Gänswein, già segretario personale di Benedetto XVI e attualmente Nunzio Apostolico nelle Repubbliche baltiche. Questo gesto, definito da molti come un segnale di apertura e riconciliazione, ha suscitato interesse e attenzione da parte dei media e degli osservatori della Santa Sede.


Ritorno a Roma: un segnale di riconciliazione con la Curia
L’incontro, svoltosi in un clima descritto come cordiale e sereno, ha assunto un valore simbolico particolare: la stessa stanza in cui il Pontefice riceve capi di Stato e i vertici della Curia romana, scenario di decisioni cruciali per la Chiesa. La presenza di Gänswein in questo contesto sottolinea la possibilità di un riavvicinamento tra il prelato tedesco e i vertici vaticani, dopo un periodo complesso e doloroso seguito alla scomparsa di Joseph Ratzinger.

Padre Georg Gänswein: diplomazia e legami storici con Benedetto XVI
Gänswein, rimasto al fianco di Benedetto XVI dal 1996 fino alla sua morte il 31 dicembre 2022, era stato allontanato da Papa Francesco poco dopo la scomparsa del Papa Emerito. Il prelato aveva trascorso diversi mesi in Germania, senza incarichi ufficiali e senza prospettive chiare per il futuro. Solo in seguito, e dopo una lunga fase di discussione e chiarimenti, gli è stata affidata la missione diplomatica come Ambasciatore della Santa Sede presso Lettonia, Lituania ed Estonia.
La nomina a Nunzio nelle Repubbliche baltiche ha rappresentato una svolta nella carriera di Monsignor Gänswein, ma non ha cancellato del tutto le incertezze sul suo rapporto con Roma. Il ritorno nella capitale italiana, dunque, acquisisce un significato che va oltre la semplice funzione diplomatica.
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