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È morto un mito, così ha fatto la storia: Italia in lutto

Addio a Mario Borsato: la moda italiana perde uno dei suoi protagonisti storici

Il decesso di Mario Borsato ha trovato ampio risalto sulla stampa e tra i protagonisti del settore, che hanno voluto ricordare il contributo determinante dell’artista all’evoluzione del made in Italy. La sua figura è stata celebrata come simbolo di un periodo in cui la moda era sinonimo di esclusività e raffinatezza, capace di coniugare visione personale e richieste di un mercato in trasformazione.

L’annuncio della morte, giunto dall’ospedale Ca’ Foncello dove era ricoverato negli ultimi giorni, ha suscitato numerose reazioni nel mondo della moda e della cultura. La città di Treviso, legata indissolubilmente al nome di Borsato, lo ricorda per la sua capacità di innovare nel rispetto della tradizione, mantenendo sempre saldo il legame con le radici locali.

Chi era Mario Borsato

Il cammino di Mario Borsato prende avvio nei primi anni Sessanta, quando entra a lavorare nell’atelier paterno di Corso del Popolo a Treviso. Qui, sotto la guida del padre Arturo, apprende le tecniche sartoriali tradizionali che diventeranno la base della sua futura carriera. In questo ambiente, fatto di attenzione ai dettagli e rispetto per il mestiere, Borsato sviluppa una visione personale dell’abito come opera d’arte.

Durante gli Anni Settanta, la sua crescita professionale trova ulteriore slancio con l’apertura del negozio in Galleria Manin, fondato insieme alla moglie Maddalena. Qui, il talento di Borsato si orienta sempre più verso la moda femminile, trasformando capi pensati inizialmente per la moglie in veri e propri pezzi unici richiesti da una clientela sempre più vasta. L’evoluzione da semplice punto vendita a sartoria di riferimento è rapida, segno della qualità e dell’originalità delle sue creazioni.

La filosofia di lavoro di Borsato si fonda sul rifiuto della serialità industriale e sulla valorizzazione del gesto artigianale. Il figlio Francesco ricorda che il padre preferiva definirsi “sarto couturier” piuttosto che stilista, a sottolineare la centralità della manualità e della personalizzazione in ogni fase del processo creativo.

Il vero salto di qualità arriva tra la fine degli Anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, quando Mario Borsato apre una boutique in via Montenapoleone, nel cuore del quadrilatero della moda milanese. Questo periodo rappresenta l’apice della notorietà, con una clientela internazionale e la partecipazione ai principali eventi di settore.

Le sue collezioni, ispirate al lavoro di maestri come Yves Saint Laurent e influenzate da rapporti con personalità come Gianni Versace, sono caratterizzate da una raffinata ricerca sui tessuti e sulle linee. Il ritratto realizzato da Andy Warhol e i numerosi riconoscimenti ottenuti in Italia e all’estero testimoniano l’impatto del suo stile sulla scena mondiale. Il contributo di Borsato al settore si misura anche nelle collaborazioni con altri importanti atelier e nella partecipazione a mostre e retrospettive dedicate alla sartoria d’autore. Le sue creazioni hanno sfilato sulle passerelle più prestigiose e sono state indossate da personalità del jet set e dello spettacolo.

Abiti da sposa e creazioni di alta sartoria firmati Mario Borsato

Il ritiro e l’eredità lasciata alle nuove generazioni

Con il nuovo millennio, Mario Borsato sceglie di ritirarsi a vita privata nella quiete della sua casa a Campocroce. La decisione, maturata dopo decenni di intensa attività, nasce dalla volontà di dedicarsi alla famiglia e dalla consapevolezza di aver concluso un percorso artistico di grande valore. Negli ultimi anni, ha continuato a seguire con interesse le evoluzioni del settore, offrendo il proprio supporto a giovani talenti e a iniziative culturali locali.

Il nome di Borsato rimane legato indissolubilmente a importanti eventi come la mostra di settembre 2016 a Ca’ dei Carraresi, dove i suoi bozzetti sono stati esposti accanto ad abiti da sposa realizzati con pizzo macramè e perle. Queste creazioni, autentiche opere d’arte, hanno riscosso apprezzamento sia in Italia sia all’estero, consolidando la reputazione di Borsato come maestro della sartoria.

La sua influenza resta viva nei numerosi allievi che hanno lavorato al suo fianco, nei professionisti che hanno collaborato con lui e nella comunità di Treviso, che oggi ne piange la scomparsa con affetto e riconoscenza. Il ricordo di Borsato continuerà a essere fonte di ispirazione per chiunque desideri avvicinarsi al mondo della moda con serietà, passione e rispetto per la tradizione.

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