Il centrodestra e il peso di Fratelli d’Italia: La sfida per la leadership
Nel campo opposto, la coalizione a sostegno di Luigi Lobuono vede Fratelli d’Italia (FdI) imporsi come forza egemone. Il partito della premier Meloni è dato al 21,2%, una percentuale che lo rende il secondo partito della regione in termini assoluti e il leader indiscusso della coalizione di centrodestra. La performance di FdI è cruciale per la tenuta del centrodestra in Puglia, ma da sola non basta a colmare il gap con la coalizione avversaria.
L’alleato storico, Forza Italia (FI), segue con un discreto 10,5%, mantenendo un ruolo di rilievo all’interno della coalizione. Più in difficoltà appare la Lega, che si ferma al 5,3%, un risultato modesto se paragonato alle ambizioni nazionali del partito. Chiudono la coalizione di centrodestra le liste minori, come Noi Moderati (1,4%) e la lista La Puglia con Noi (0,4%). Sebbene il centrodestra mostri una struttura chiara e una leadership netta di FdI, l’ampio svantaggio nei voti per il presidente e la somma delle percentuali delle liste non sembra in grado, per ora, di scalfire la corazzata di Decaro. In questo contesto, le parole del candidato del centrodestra Lobuono riecheggiano come una sfida: “I sondaggi sono un punto di partenza, non un arrivo. Continueremo a lavorare per convincere ogni singolo elettore che il cambiamento è possibile, anche in Puglia”.
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Verso il voto
A poco più di due settimane dal voto, la tendenza indicata da Bidimedia appare consolidata. Antonio Decaro è lanciato verso una vittoria che avrebbe una forte valenza simbolica, consolidando il “campo largo” come modello vincente a livello locale. Il risultato previsto del 61,7% è un chiaro segnale della fiducia che gli elettori ripongono nell’ex primo cittadino di Bari, scelto dal presidente uscente Michele Emiliano per dare continuità alla sua esperienza di governo. Lo stesso Emiliano, come è noto, ha fatto un passo indietro dopo una lunga trattativa interna al centrosinistra, scegliendo di non correre come consigliere.
Quanto agli altri candidati, le loro percentuali si mantengono su livelli estremamente bassi, al limite della soglia di sbarramento. La lista Puglia Pacifista e Popolare, a sostegno di Ada Donno, raccoglie l’1% delle preferenze di lista (coerente con l’1,1% della candidata), mentre Alleanza Civica per la Puglia si ferma a un marginale 0,2%. Questi numeri confermano la forte polarizzazione della contesa e la difficoltà per le formazioni più piccole di ritagliarsi uno spazio significativo in una competizione così serrata tra i due blocchi principali. Tutti i riflettori restano puntati sul 23 e 24 novembre quando la Puglia, assieme a Veneto e Campania, esprimerà il suo verdetto elettorale.