Simboli e immagini che hanno dominato la campagna
La campagna elettorale è stata segnata da momenti iconografici diventati rapidamente virali. Uno dei più discussi è stato quello del Palapartenope, con Giorgia Meloni e i principali esponenti del centrodestra a intonare il coro «Chi non salta è comunista». Un video che ha monopolizzato l’attenzione pubblica più dei programmi.
Allo stesso modo ha fatto discutere l’immagine di Roberto Fico sul suo gozzo a Procida, da cui ha tenuto un comizio alternativo come risposta agli attacchi politici. Una scelta simbolica che ha contribuito a polarizzare il racconto mediatico. Il contrasto tra il palco gremito del centrodestra e la barca solitaria di Fico è diventato una narrazione a sé, spesso oscurando i temi centrali della competizione regionale.

Temi chiave rimasti sullo sfondo
Sanità, trasporti, ambiente e gestione dei rifiuti – temi tra i più urgenti per i territori coinvolti – sono stati spesso messi in secondo piano, superati da polemiche come quella sul condono edilizio inserito nella manovra del governo. La campagna si è polarizzata su slogan e simboli, con una crescente marginalizzazione delle proposte concrete. Molti elettori non hanno percepito un’offerta politica capace di rispondere alle loro esigenze, contribuendo così ad amplificare l’astensione.
Anche argomenti cruciali come la presenza della criminalità organizzata, in particolare la camorra in Campania, non sono stati affrontati con la profondità che la realtà territoriale richiederebbe. Il risultato finale è una distanza sempre maggiore tra cittadini e politica, come certificato dai numeri: la partecipazione al 26% alle 19 ha mostrato un disinteresse diffuso nonostante gli eventi spettacolari della campagna.
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Le prospettive per i prossimi mesi
Il nuovo record negativo impone alle forze politiche una riflessione sulle strategie future, con la necessità di recuperare il 74% degli aventi diritto che hanno scelto di non votare. La ricostruzione della fiducia passa attraverso proposte concrete e comunicazioni trasparenti, capaci di restituire centralità alle esigenze reali dei cittadini.