Liste minori e soglie di sbarramento
Per le forze fuori dalle grandi coalizioni, la soglia di sbarramento del 5% rappresenta un ostacolo difficile da superare. All’interno delle alleanze principali, la soglia si abbassa al 3%, favorendo in teoria la rappresentanza ma senza garanzie.
Questa regola elettorale rende la competizione particolarmente insidiosa per le formazioni più piccole, come “Toscana Rossa”, che dovranno contare su un voto d’opinione e sulla capacità di mobilitare un elettorato di nicchia.
Con un’affluenza così bassa, anche pochi punti percentuali potrebbero fare la differenza in termini di seggi.

Scrutinio, risultati e rischio ballottaggio
Conclusa la seconda giornata di voto, si procederà immediatamente allo scrutinio. Per evitare il ballottaggio, uno dei tre candidati principali dovrà raggiungere almeno il 40% dei voti validi. In caso contrario, la legge elettorale toscana prevede un nuovo turno, fissato per domenica 26 ottobre.
Uno scenario che tiene col fiato sospeso i partiti, consapevoli che un eventuale ballottaggio potrebbe ridisegnare equilibri e alleanze, anche tra schieramenti oggi contrapposti.
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La partecipazione come indice di salute democratica
Il vero dato politico di queste regionali resta comunque l’affluenza definitiva, che sarà il termometro della partecipazione civica in Toscana.
Al di là dei risultati numerici, la tenuta democratica della Regione si misura nella fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni e nella loro capacità di rappresentarli.
Le prossime ore non decideranno solo chi governerà la Toscana, ma anche quanto forte o fragile sia oggi il legame tra cittadini e politica in una delle regioni storicamente più attive e politicamente vivaci d’Italia.