I dati di partito: il Pd resta primo, la Lega crolla
Nel voto di lista, il “campo largo” che sostiene Giani (dal Pd al M5S, passando per Avs e liste civiche) si attesta tra il 51 e il 55% complessivo.
Il Partito Democratico conferma la sua posizione dominante, con una forbice tra il 31 e il 35%, seguito da Alleanza Verdi e Sinistra (7,5–9,5%) e Movimento 5 Stelle (5–7%). La lista civica Giani – La Casa riformista si colloca tra il 4,5 e il 6,5%, leggermente sotto le previsioni precedenti. Nel centrodestra, l’obiettivo dichiarato è replicare o superare il 40% ottenuto nel 2020 da Susanna Ceccardi. Secondo Swg, la coalizione oggi si posiziona tra il 43 e il 47%, con Fratelli d’Italia in crescita (25,5–29,5%), Forza Italia tra il 7,5 e il 9,5% e una Lega in caduta libera, scesa al 4–6%, rispetto al 20% raccolto cinque anni fa. A rischio soglia di sbarramento risultano la civica È Ora! (1,5–3,5%) e Noi Moderati – Civici per Tomasi (0,5–2,5%).
I precedenti sondaggi: un trend che non cambia
I dati di Swg non arrivano isolati. Già le precedenti rilevazioni di Emg e Noto avevano confermato la stessa tendenza. Nel sondaggio Emg, realizzato tra il 15 e il 19 settembre per Toscana Tv, Giani era al 57,5%, Tomasi al 40,5% e Bundu al 2%. Dati pressoché sovrapponibili anche al rilevamento Noto per QN – La Nazione (18–19 settembre): Giani al 58%, Tomasi al 40,5%, Bundu all’1,5%. La sostanza non cambia: il centrosinistra sembra aver consolidato il suo vantaggio, grazie a una percezione di stabilità e a una leadership territoriale che, nonostante le tensioni interne, non è stata scalfita. La Toscana, da sempre roccaforte progressista, diventa così un test cruciale anche per gli equilibri nazionali.
Una vittoria netta di Giani rafforzerebbe il fronte del centrosinistra e darebbe respiro alla segretaria Elly Schlein, ancora in cerca di un’affermazione simbolica dopo mesi di difficoltà.
