
Appello italiano: il monito dell’infettivologo Bassetti
L’infettivologo Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha lanciato un avvertimento che attraversa i confini nazionali:
“È emergenza influenza in Giappone con più di 100 scuole chiuse. Sta girando molto il ceppo H3N2 che sarà anche quello che arriverà in Italia con H1N1. (…) Cosa fare? Vaccinarsi, quest’anno si deve vaccinare più popolazione possibile, alzare le coperture per evitare che l’onda giapponese arrivi.”
In Italia, il primo caso confermato è già stato segnalato: una bambina di 10 anni, ricoverata al Gaslini di Genova per un intervento minore, ha sviluppato febbre e sintomi respiratori nel post-operatorio. Il tampone ha evidenziato influenza A H1N1.
Secondo Bassetti, dunque, la stagione influenzale 2025-2026 è partita dagli scolari, proprio come spesso accade, e promette numeri impegnativi:
“Il consiglio è di vaccinarsi tutti per l’influenza: da 0 a 100 anni. Oltretutto in Liguria il vaccino è gratis per tutti.”
L’esperto addirittura prevede che nel nostro Paese si possano arrivare a fino a 20 milioni di casi influenzali.
In Liguria, intanto, è stata istituita una task force regionale, con l’obiettivo di implementare organizzazione ospedaliera dedicata, percorsi specifici nei pronto soccorsi e campagne vaccinali semplificate.
Influenza in Italia: scenari, criticità e strategie preventive
L’allerta giapponese assume un valore strategico se guardiamo al panorama nazionale: i primi segnali della stagione influenzale stanno emergendo anche in Italia.
Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, coesisteranno più ceppi virali (tra cui H1N1 e la variante B Victoria), e la copertura vaccinale risulta ancora troppo bassa, specialmente tra gli anziani: negli anni recenti si è attestata intorno al 52,5 % nella fascia 65+, ben al di sotto dell’obiettivo OMS del 75%.
Le stime, in effetti, indicano che verrà interessato tra il 15 % e il 25 % della popolazione, equivalenti a milioni di italiani come riporta RaiNews
Un punto di fragilità è rappresentato dal sovraccarico ospedaliero, dal rischio di insufficienza nei posti letto dedicati e dalla mancanza di percorsi differenziati, soprattutto nei pronto soccorso.
Contro questo scenario, le misure preventive assumono un ruolo cruciale:
- Ampliare e velocizzare le ** campagne vaccinali** nelle fasce deboli e nella popolazione generale.
- Coordinare l’attività tra medicina territoriale, farmacie e strutture sanitarie per favorire l’accesso.
- Monitorare costantemente i dati epidemiologici tramite reti sentinella e laboratori, per adeguare le risposte in tempo reale.
- Adottare protocolli ispirati all’esperienza Covid: aree dedicate nei pronto soccorso, triage separati, percorsi differenziati per i pazienti con sintomi respiratori.
L’allarme lanciato dal fenomeno giapponese, unito agli avvertimenti degli infettivologi italiani, delinea uno scenario sfidante ma non inevitabile: prevenire, vaccinare e organizzarsi sono strumenti che possiamo usare oggi, prima che la marea influenzale diventi onda travolgente.