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“Erano dietro alla curva”. Per Filippo la morte atroce: la velocità era troppa, non ha fatto in tempo

Il dolore della comunità: “Un ragazzo solare, sempre con il sorriso”

La notizia si è diffusa in poche ore in tutta Fiesole e nell’area metropolitana di Firenze, lasciando attoniti amici, parenti e conoscenti. Filippo era conosciuto da molti per la sua passione per i motori e per la sua disponibilità verso gli altri.

Sui social, decine di messaggi ricordano “un ragazzo solare, che amava la vita e le due ruote”. La famiglia, distrutta dal dolore, è stata raggiunta da un’ondata di affetto e solidarietà da parte di tutta la comunità. Nei prossimi giorni si terranno i funerali, che si preannunciano molto partecipati.

Le indagini e i dubbi sulla sicurezza della strada

Gli inquirenti stanno ora ricostruendo con precisione la dinamica dello schianto. Al centro dell’indagine ci sarebbe la rimozione del semaforo che fino a pochi giorni fa regolava il traffico nel tratto di via Mantellini interessato dal cantiere. Si indaga anche sulla segnaletica provvisoria, che potrebbe non essere stata sufficiente ad avvisare i conducenti della presenza di veicoli fermi subito dopo la curva.

Nel frattempo, cresce la rabbia tra i residenti: “È una strada pericolosa, piena di curve cieche e di lavori continui. Non è la prima volta che succede un incidente qui”.

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L’allarme sulla sicurezza stradale

La tragedia di Filippo riaccende il dibattito sulla sicurezza delle strade collinari. Ogni anno, proprio lungo queste arterie panoramiche, si verificano decine di sinistri legati a velocità elevate, curve improvvise e cantieri mal segnalati.

Molti cittadini chiedono ora un maggiore controllo da parte delle istituzioni, con l’installazione di nuovi dispositivi per il controllo della velocità e una gestione più attenta dei lavori pubblici. L’auspicio è che l’ennesima tragedia possa servire almeno a evitare altre vite spezzate.

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