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Occupazione abusiva: la norma che cambia il diritto di proprietà

Il cuore della rivoluzione normativa italiana è la nuova disciplina sull’occupazione abusiva introdotta dal Decreto Sicurezza 2025. Per la prima volta, la legge italiana ha inserito nel Codice Penale l’articolo 634‑bis, che punisce come reato chi, con violenza, minaccia o raggiro, occupa o impedisce il rientro nel proprio domicilio a chi ne ha diritto. La pena prevista varia da due a sette anni di reclusione per chi detiene illegittimamente una casa destinata ad abitazione altrui, rafforzando così il diritto di proprietà e la tutela del domicilio, come riportato da Idealista.

La legge introduce anche una procedura accelerata per ottenere lo sgombero dell’immobile occupato illegalmente. In caso di occupazione, il pubblico ministero può chiedere al giudice un decreto motivato per la reintegrazione nel possesso dell’immobile stesso.

Decreto Sicurezza: quando la polizia può intervenire subito

Un punto centrale della riforma riguarda la possibilità per le forze dell’ordine di intervenire senza attendere l’autorizzazione del giudice se l’immobile occupato è la unica abitazione effettiva del denunciante. In questi casi, gli ufficiali di polizia giudiziaria, dopo aver ricevuto la denuncia e verificato l’arbitrarietà dell’occupazione, possono ordinare immediatamente il rilascio dell’immobile e reintegrare il legittimo proprietario o detentore nel possesso della casa. Se gli occupanti si rifiutano di lasciare l’abitazione, la polizia può procedere coattivamente con l’autorizzazione del pubblico ministero, secondo quanto si legge nel DECRETO-LEGGE 11 aprile 2025, n. 48.

Come riportato da Confedilizia, la nuova disciplina mira a superare anni di attesa, trasformando situazioni di fatto in soluzioni di diritto con maggiore efficacia.

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