Giuseppe Conte, lo studente modello
Tra i più brillanti della classe politica troviamo Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle si è diplomato con 60/60 e ha poi coronato la sua carriera accademica con una laurea in Giurisprudenza con lode. Si definisce “uno studente che studiava”, e i suoi risultati lo confermano. Nessuna sorpresa: il “professore” era tale già molto prima di diventarlo in politica. Diverso il percorso di Matteo Renzi. L’ex premier racconta di essere stato uno studente “a metà”: da un lato ha ottenuto il 60/60 al liceo classico, dall’altro è stato rimandato in Scienze al quarto anno. «Forse ero l’unico della mia scuola», ricorda ironicamente. Insomma, una carriera scolastica con qualche scivolone, ma conclusa col massimo.


Da Matteo Salvini ad Antonio Tajani
Matteo Salvini è stato rimandato in matematica al primo anno delle superiori, ma alla fine ha comunque ottenuto il diploma, con un voto finale di 48/60. Più equilibrato il percorso di Antonio Tajani, attuale Vicepremier e Ministro degli Esteri. Non è mai stato bocciato né rimandato. Voto finale: 48/60, come Salvini. La ministra del Lavoro Marina Calderone si è diplomata con 60/60. Un risultato da manuale, che si aggiunge a un profilo tecnico molto solido. Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione, ammette di essere stato più attivo nei corridoi della scuola che sui libri. È stato rappresentante d’istituto, ma ha chiuso la sua maturità con un modesto 40/60. Della serie: più carisma che compiti in classe. Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha conseguito un 56/60 al liceo classico. Non è stato ammesso all’esame senza prima recuperare un’insufficienza in matematica. Dettaglio non da poco, visto il ruolo che ricopre oggi. Infine, Andrea Abodi, ministro dello Sport: si è diplomato con il punteggio di 58/60.