Diplomazia e alleati europei
Nei prossimi giorni Trump sarà atteso nel Regno Unito, dove il premier Keir Starmer potrebbe avere un ruolo chiave nel favorire un dialogo diretto tra Washington e Kyiv. Intanto, Zelenskyy ha criticato i governi di Turchia, Slovacchia e Ungheria per aver continuato a comprare petrolio russo nonostante la guerra, accusandoli di indebolire il fronte comune contro Mosca. La questione energetica resta uno dei nodi più difficili da sciogliere: Europa e Stati Uniti stanno valutando nuove misure per ridurre la dipendenza dal greggio russo e rafforzare il sistema di sanzioni economiche.

Una guerra che pesa sui civili
Ogni nuovo attacco mette a rischio migliaia di vite. Le organizzazioni umanitarie denunciano un aumento costante delle richieste di assistenza, soprattutto nelle zone più colpite come Zaporizhzhia. Interi quartieri restano senza elettricità e acqua, mentre ospedali e scuole faticano a garantire servizi essenziali. La popolazione civile, ancora una volta, paga il prezzo più alto di una guerra che sembra lontana dal trovare una fine.
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L’Occidente chiamato a decidere
La pressione internazionale cresce. L’Ucraina chiede garanzie concrete, non solo dichiarazioni di intenti. Il futuro del conflitto dipende in gran parte dalle mosse degli Stati Uniti e dei partner europei: senza una strategia condivisa, il rischio è che l’escalation si allarghi oltre i confini ucraini.