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“Faceva la talpa”. Terremoto nella politica italiana: due arresti e ora un nuovo indagato shock

Le intercettazioni di Cuffaro che parla del carabiniere coinvolto

La natura dello scambio illecito emerge dallo stesso Cuffaro, ignaro di essere intercettato, che spiega come il carabiniere avesse chiesto “di mettere sua moglie in questa cosa del microcredito…”. Questo elemento rafforza l’ipotesi degli inquirenti su un vero e proprio scambio di favori tra le parti coinvolte.

Non solo, il militare avrebbe anche invitato Cuffaro ad avvisare Carmelo Pace di “fare attenzione all’uso del telefono”, suggerendo la necessità di cautela riguardo alle comunicazioni e segnalando possibili rischi legati alle frequentazioni dello stesso Pace. Questo dettaglio sottolinea la complessità e l’estensione delle relazioni tra gli indagati.

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Caso Cuffaro, i favori negli appalti e le figure coinvolte

La portata dell’inchiesta abbraccia ben 18 indagati, tra cui funzionari pubblici, dirigenti regionali e collaboratori di Cuffaro. In particolare, un dirigente della Regione Siciliana avrebbe fornito all’ex presidente informazioni riservate sui bandi del suo dipartimento, facilitando così la creazione di un sistema di vantaggi e favoritismi. Le intercettazioni rivelano il funzionamento di questo presunto circuito illecito, come testimonia una frase pronunciata da Cuffaro al suo segretario: “I bandi prima di essere pubblicati li dobbiamo mandare a tutti i nostri amici”. Una pratica che, se confermata, denoterebbe una gestione clientelare delle procedure pubbliche.

Le indagini, guidate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e coordinate da diversi magistrati, puntano a ricostruire nei dettagli la catena di rapporti tra esponenti politici, ufficiali delle forze dell’ordine e funzionari, per far luce sui meccanismi che avrebbero permesso la manipolazione degli appalti nella sanità. Parallelamente, sono state raccolte numerose prove documentali e testimonianze che confermerebbero l’esistenza di una vera e propria rete di scambi, mirata a condizionare l’assegnazione degli appalti e a garantire incarichi e privilegi ai soggetti coinvolti. Il quadro delineato dagli inquirenti appare complesso e in continua evoluzione.

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