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Famiglia nel bosco, i bimbi tolti alla famiglia rompono il silenzio: straziante!

Istruzione e isolamento: il nodo della socialità dei minori

Il secondo asse centrale riguarda la gestione scolastica. I genitori hanno fornito un certificato di idoneità alla terza classe per la figlia maggiore, rilasciato dalla “Novalis Open School” di Brescia. Ma, osservano i giudici, non è stata presentata la dichiarazione annuale prevista per chi adotta l’istruzione parentale. L’ordinanza sottolinea però un punto ancora più delicato: la carenza di relazioni sociali. Il tribunale parla esplicitamente di «grave deprivazione», richiamando l’articolo 2 della Costituzione e il diritto dei minori a vivere in un ambiente relazionale adeguato. Una mancanza che, secondo gli esperti sentiti dai magistrati, potrebbe produrre ripercussioni gravi su autostima, motivazione e sviluppo psicologico.

Dall’altra parte, chi critica la decisione ritiene queste preoccupazioni esagerate o addirittura infondate, e sui social monta un’ondata di commenti offensivi verso i magistrati. C’è chi arriva a chiamare il tribunale «una fossa piena di vermi» e a insultare direttamente Angrisano.

Rustico isolato della famiglia nel bosco

La famiglia e l’avvocato: lacrime, speranza e un ricorso imminente

Nel frattempo, la famiglia vive giornate difficili. Durante un incontro con l’avvocato Giovanni Angelucci, la madre non ha trattenuto le lacrime, mentre i bambini, oggi ospitati in una casa famiglia, hanno espresso il desiderio di tornare nella loro casa nel bosco. «Il primo obiettivo è riunire la famiglia; il secondo è riportarli a casa», spiega l’avvocato, consapevole che i due traguardi potrebbero avere tempistiche diverse. Il ricorso è in preparazione e dovrà essere depositato entro il 29 novembre. Gli amici della coppia mantengono il silenzio: «Solo quando tacerà la grancassa mediatica la situazione si sbloccherà», dice uno di loro.

Foto dei genitori della famiglia nel bosco
Incontro comunitario all

L’Anm difende Angrisano: “Decisioni prese per tutelare i minori”

Il segretario dell’Associazione nazionale magistrati, Rocco Maruotti, ricorda che provvedimenti di sospensione della potestà genitoriale «si adottano quando sono a rischio i diritti dei minori», e denuncia una strumentalizzazione politica che rischia di delegittimare interi uffici giudiziari. Una vicenda, insomma, complessa e ancora lontana da una conclusione, caricata di emozioni, ideologia e ferite che rischiano di allargarsi. Tra indagini, ricorsi, politica e opinione pubblica, a pagare il prezzo più alto, come sempre, restano i bambini.

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