Ora: case nuove, ricorso e attesa della decisione definitiva
I genitori non hanno intenzione di arrendersi. Hanno presentato ricorso in appello, e sono in corso contatti per una nuova abitazione — una concessa temporaneamente gratuitamente — nel tentativo di dimostrare che possono offrire un ambiente ritenuto adeguato.
Al momento, però, la situazione resta bloccata: la tutrice e la curatrice speciale — designate dal tribunale — hanno espresso parere negativo sulla revoca dell’allontanamento. I bambini per ora restano nella comunità protetta, con possibilità di incontri limitati con la madre. 
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Lo scontro pubblico: libertà, tutela, polemiche e manifestazioni
La vicenda ha polarizzato le reazioni: da un lato chi difende la scelta di vita alternativa e denuncia un’eccessiva ingerenza dello Stato; dall’altro chi mette al centro il diritto dei bambini a un’abitazione dignitosa, a istruzione regolare, cure mediche e socializzazione. 
Non sono mancati momenti di forte tensione: proteste pubbliche, petizioni online e addirittura minacce — via social — contro la magistrata che ha firmato l’ordinanza. 
C’è chi parla di libertà negata, chi di tutela necessaria: la “famiglia del bosco” è diventata un simbolo del confronto tra diritti individuali e dovere dello Stato di garantire protezione ai minori.
Che cosa potrebbe succedere nei prossimi giorni
• I giudici in Appello potrebbero accogliere il ricorso della famiglia, concedendo il rientro dei bambini — magari con un ritorno graduale e sotto condizioni precise (nuova abitazione, controlli, programmi di salute e istruzione).
• In alternativa, l’allontanamento può essere confermato, con bambini che restano in comunità protetta e genitori lontani per un periodo indeterminato.
• Un’ipotesi intermedia: affido temporaneo a parenti o adulti disponibili, se ritenuti più idonei di una comunità, in attesa che la famiglia sistemi le condizioni abitative.
In ogni caso, quello che succederà deciderà non solo le vite di tre bambini, ma alimenterà ancora il dibattito su quanto lo Stato possa — e debba — intervenire nelle scelte educative e di vita delle famiglie.