Valutazioni neuropsichiatriche e monitoraggio del benessere dei minori
Nei prossimi giorni, i tre fratellini saranno sottoposti a una valutazione di neuropsichiatria infantile, ritenuta un passaggio fondamentale per comprendere il loro stato di sviluppo globale. L’intervento dei neuropsichiatri infantili ha l’obiettivo di accertare il livello di maturazione cognitiva, emotiva e relazionale dei minori, eventuali ritardi o difficoltà specifiche, nonché possibili effetti legati al contesto di vita pregresso.
La valutazione specialistica potrà includere colloqui clinici, osservazioni comportamentali, test standardizzati e momenti di gioco strutturato, allo scopo di raccogliere informazioni approfondite su linguaggio, apprendimento, capacità di interazione con i coetanei e gestione delle emozioni. Gli esiti di tali accertamenti saranno messi a disposizione del Tribunale e contribuiranno a definire le misure di sostegno più adeguate per ciascun bambino.
Parallelamente, viene considerato importante il monitoraggio del benessere psicologico dei minori nel nuovo contesto della casa famiglia. Il passaggio da una vita isolata nei boschi a una struttura educativa organizzata comporta un cambiamento significativo nelle abitudini quotidiane, nei ritmi e nelle relazioni. Per questo motivo, operatori e psicologi sono chiamati a seguire con attenzione l’adattamento dei fratellini, supportandoli nella gestione delle emozioni legate alla separazione dai genitori e all’ingresso in un ambiente comunitario.
Gli specialisti potranno suggerire, se necessario, percorsi di supporto psicologico individuale o di gruppo, oltre a interventi educativi mirati per potenziare le competenze scolastiche di base. L’obiettivo è quello di creare le condizioni perché i tre bambini possano recuperare eventuali lacune, rafforzare le proprie risorse personali e affrontare con maggiore serenità le tappe successive del procedimento.

Gli incontri con il padre e il mantenimento del legame affettivo
Un altro aspetto considerato prioritario riguarda la conservazione e il rafforzamento del legame affettivo tra i bambini e il padre. È in corso una riorganizzazione degli incontri protetti, con l’ipotesi di fissare appuntamenti regolari nelle giornate di martedì, giovedì e sabato. Questa cadenza dovrebbe consentire una maggiore continuità nella relazione, pur nel rispetto delle modalità di tutela previste dalla casa famiglia e dai servizi sociali.
Durante questi incontri, gli operatori osservano le dinamiche relazionali, la qualità delle interazioni e la risposta emotiva dei minori. Le informazioni raccolte confluiscono nelle relazioni tecniche che saranno sottoposte all’attenzione dei giudici. La regolarità della frequentazione e la capacità del genitore di instaurare un rapporto sereno, rassicurante e rispettoso delle regole costituiscono elementi rilevanti nella valutazione complessiva del contesto familiare.
Il mantenimento del contatto con le figure genitoriali è generalmente considerato un fattore positivo, purché non contrasti con le esigenze di protezione dei bambini. Per questo, le modalità e la durata degli incontri possono essere modulate nel tempo, in base agli esiti del monitoraggio psicologico e alle indicazioni fornite dai professionisti coinvolti nel caso.
Eventuali sviluppi, come l’ampliamento degli orari o l’introduzione di momenti di incontro in contesti esterni alla struttura, potranno essere valutati soltanto dopo una fase iniziale di osservazione e stabilizzazione. Tutte le modifiche dovranno essere approvate dalle autorità competenti e orientate al miglior interesse dei minori.
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L’udienza in Corte d’Appello e le prossime tappe del procedimento
Un momento cruciale per il futuro dei tre fratellini sarà l’udienza fissata per il 16 dicembre davanti alla Corte d’Appello dell’Aquila. In quella sede, i giudici saranno chiamati a esaminare il ricorso presentato contro l’ordinanza che ha disposto l’allontanamento dei bambini dalla famiglia. L’udienza rappresenterà l’occasione per valutare la legittimità e l’attualità del provvedimento, alla luce delle nuove informazioni emerse e delle relazioni acquisite.
Nel corso del procedimento, la Corte potrà prendere in considerazione diversi elementi: le valutazioni della tutrice Maria Luisa Palladino, le relazioni dei servizi sociali, gli esiti delle visite di neuropsichiatria infantile, la documentazione scolastica e ogni altro contributo ritenuto utile per una decisione completa e ponderata. Non è escluso che vengano ascoltati anche i genitori e, se ritenuto opportuno e compatibile con l’età, i minori stessi in forme protette.
L’esito dell’udienza potrà confermare, modificare o revocare le misure attualmente in vigore. Tra le possibili decisioni rientrano il mantenimento dell’affidamento in casa famiglia, l’avvio graduale di un percorso di rientro in famiglia con prescrizioni specifiche, oppure l’adozione di ulteriori misure di sostegno educativo e psicologico. Ogni scelta dovrà essere motivata con riferimento al principio del superiore interesse del minore, che guida l’intero sistema della giustizia minorile.