Educazione parentale e documentazione
Nel prosieguo della nota, Catherine e Nathan affrontano il tema dell’educazione parentale fornita ai figli, dichiarando che la tardiva acquisizione di alcuni documenti ha reso difficile dimostrare la qualità dell’insegnamento. Sottolineano la volontà di collaborare con maggiore consapevolezza delle procedure giudiziarie: “Siamo oggi nella piena coscienza di non avere davanti un antagonista, ma un’Istituzione che, come noi, ha a cuore la tutela dei nostri bambini“.

Analisi dei movimenti bancari e situazione finanziaria
Uno degli aspetti centrali dell’indagine riguarda il controllo dei movimenti bancari della famiglia. Al 31 marzo 2025, il saldo risultava di 128 euro, salito a 362 euro al 30 giugno dello stesso anno. Le entrate complessive del periodo sono circa 19.000 euro, provenienti soprattutto da bonifici effettuati da parenti, alcuni superiori ai 2.000 o ai 5.000 euro. Tra le entrate figurano anche somme tra i 100 e i 150 euro, attribuite a “piccole prestazioni lavorative svolte da Catherine in Italia”. Emerge inoltre una donazione da 400 euro in favore di John Cipolla, rappresentante dell’Alliance of Indigenous Nations, un’organizzazione oggetto di approfondimenti da parte delle autorità.
Sui social network non sono mancate reazioni critiche riguardo all’adeguatezza delle risorse economiche per il mantenimento dei tre figli. “Lavori da 100 euro al mese? Ma scherziamo? Non è possibile andare avanti così”. “Se davvero sono queste le cifre allora le cose cambiano”. “Com’è possibile mangiare con quei soldi? Non è possibile”.
Verifiche istituzionali in corso: una vicenda ancora aperta
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è intervenuto ufficialmente sulla questione, confermando che il caso della famiglia di Palmoli è ancora oggetto di verifica da parte degli organi competenti. “Stiamo facendo degli accertamenti e alle verifiche seguiranno le determinazioni del caso. Gli accertamenti potranno portare a chiudere la vicenda o a proseguire nelle verifiche. Fino ad ora non è stato inviato alcun ispettore”.
La storia della famiglia nel bosco si arricchisce così di nuovi elementi, mentre rimangono aperti interrogativi sulle condizioni di vita dei minori, sulle dinamiche familiari e sulla gestione delle risorse economiche. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere se le dichiarazioni dei genitori, le verifiche della magistratura e l’attenzione delle istituzioni porteranno a una risoluzione definitiva della complessa vicenda.