
L’attuale stagione estiva ha riportato l’attenzione sulla Chikungunya, una malattia trasmessa da insetti vettori che, a causa del cambiamento climatico e dell’aumento delle temperature, mostra una presenza crescente in Italia. Le autorità sanitarie italiane hanno avviato interventi straordinari per limitare la diffusione del virus, confermando nuovi casi autoctoni e l’attivazione di misure di controllo mirate.
Le aree più colpite sono localizzate in due regioni del Nord Italia, dove sono stati rilevati focolai e sono partite azioni di disinfestazione. Rimangono elevate la sorveglianza sanitaria e la collaborazione richiesta ai cittadini, invitati a segnalare tempestivamente eventuali sintomi.
Chikungunya is a disease caused by a virus and spread by mosquito bites.
— World Health Organization (WHO) Western Pacific (@WHOWPRO) August 14, 2025
Know the main symptoms of #chikungunya:
🔴sudden high fever
🔴severe joint pain
Other symptoms include:
🔴headache
🔴itching
🔴skin rash
🔴muscle pain
If you or your family have these symptoms, seek… pic.twitter.com/87A3yr0URq

Emilia-Romagna: casi Chikungunya in provincia di Modena
Nella provincia di Modena sono stati accertati 19 casi di Chikungunya, che hanno coinvolto dodici donne e sette uomini di età compresa tra 14 e 84 anni. La maggior parte delle infezioni è stata riscontrata nel comune di Carpi (sedici casi), mentre gli altri si registrano a San Prospero e Concordia. Le indagini sanitarie hanno escluso viaggi recenti dei pazienti in aree a rischio, confermando quindi la trasmissione locale del virus.
Per contrastare la diffusione e identificare eventuali altri contagi, l’Ausl di Modena ha istituito un servizio di prelievi libero e gratuito presso il Centro prelievi di Carpi a disposizione dei residenti che presentano sintomi compatibili con la malattia. Contestualmente, il Comune ha attivato un programma straordinario di disinfestazione su tutto il territorio, inclusi gli spazi privati. Il sindaco Riccardo Righi ha dichiarato che si tratta di “un’importante azione condivisa con Regione e sanità pubblica”, sottolineando “la riduzione significativa della zanzara tigre”, pur mantenendo costante il livello di attenzione.
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