Il retroscena su Alessio Tucci: cosa ha fatto dopo l’omicidio
Le indagini suggeriscono che Alessio Tucci avesse pianificato tutto con freddezza. Avrebbe convinto Martina a tornare insieme, sapendo perfettamente che, in caso di rifiuto, non avrebbe esitato a compiere l’omicidio. Dopo averla colpita brutalmente con una pietra, ha nascosto il corpo e poi è rientrato a casa per farsi una doccia, come se nulla fosse accaduto. Da quel momento in poi ha iniziato a partecipare alle ricerche, mostrando un’apparente collaborazione e arrivando persino a versare lacrime davanti ai genitori della vittima. Ha mentito fino all’ultimo, pronunciando parole cariche di falsità come: «Stanotte non si dorme, dobbiamo trovare Martina», rivolgendosi al padre della ragazza.
Il tentativo di depistaggio: vestiti spariti e chat cancellate
Le ore successive all’omicidio sono segnate da una serie di azioni che mostrano una freddezza inquietante. Come riportato da Fanpage, nel decreto di fermo emesso dal gip, Tucci, una volta tornato a casa, ha fatto sparire i vestiti che indossava al momento del delitto e ha provato a ripulire il suo telefono, cancellando le chat con la vittima.
Un comportamento che, scrive il giudice, «dimostra una chiara volontà di inquinare le prove e ostacolare le indagini». Tucci ha persino nascosto il cellulare di Martina, spento e infilato in una intercapedine nel casolare. Ma quel dispositivo è stato ritrovato, esattamente dove lui stesso aveva indicato nel corso della confessione.
Alessio Tucci: la recita dopo il delitto
Le indagini hanno ricostruito anche le ore seguenti alla scomparsa di Martina Carbonaro, durante le quali Alessio Tucci ha partecipato alle ricerche, ha parlato con i genitori della ragazza, e ha sostenuto con convinzione di non sapere dove fosse finita. Anche davanti agli inquirenti, per giorni, ha mantenuto una versione coerente: “L’ho salutata lunedì sera e sono tornato a casa”.
Una recita, però, smentita dai filmati delle telecamere di sorveglianza. In quelle immagini si vedono chiaramente Tucci e Martina camminare insieme verso il campo Moccia, in compagnia di una terza ragazza, poi da soli. È solo a quel punto che il giovane ha ceduto, confessando l’omicidio e parlando di un «raptus istantaneo». Ha aggiunto: “È stata un’azione vergognosa”.
Gli inquirenti non credono però all’impulso improvviso. Il suo passato giudiziario, unito alla lucidità mostrata dopo il delitto, ha portato il giudice per le indagini preliminari a disporre la custodia cautelare in carcere. L’indagine, intanto, prosegue, per chiarire ogni dettaglio di un delitto che ha sconvolto una comunità intera.