Giovane di 26 anni morto a causa della “droga della risata”
È accaduto nella notte tra domenica 17 e lunedì 18 novembre in via della Giudecca, durante i festeggiamenti in strada in compagnia della propria comitiva. Pierpaolo Morciano, disoccupato del luogo, avrebbe inalato il contenuto dai cosiddetti “balloons”, finendo per perdere la vita. Inutili infatti i soccorsi prestati dal personale del 118 e poi dai carabinieri: per il giovane non c’è stato più nulla da fare. La salma del 26enne, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, è stata trasferita nella camera mortuaria dell’ospedale Fazzi di Lecce per i successivi approfondimenti clinici. Si dovrà accertare per esempio, se ci sono state delle concause che possano aver contribuito alla morte del ragazzo o se soffrisse di patologie
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Cos’è la “droga della risata”
La “droga della risata” è un soprannome colloquiale che viene talvolta attribuito al protossido di azoto, un gas che, quando inalato, provoca effetti euforici e un temporaneo senso di leggerezza e ilarità. Il protossido di azoto viene utilizzato in medicina come anestetico e analgesico (ad esempio, durante interventi dentali), ma può anche essere assunto per via ricreativa, in quanto provoca un’intensa sensazione di euforia, un po’ come una risata incontrollabile, da cui il nome “droga della risata”.
Una prolungata esposizione al protossido di azoto può causare una carenza di vitamina B12, che porta a intorpidimento e debolezza di gambe e braccia, che possono diventare permanenti. Un uso incontrollato riduce l’apporto di ossigeno al corpo, causando ipossia, svenimenti o, come nel caso di Pierpaolo Morciano, la morte.