Un racconto da brividi
Filippo Turetta alle prime domande del pm Andrea Petroni, parlando a bassa voce, con gli occhi bassi, ha proseguito: “Ero arrabbiato, era un bruttissimo periodo, volevo tornare assieme a lei e per quello ho ipotizzato questo piano per quella sera”. Il pm gli ha quindi chiesto quando avesse iniziato a scrivere appunti su quello che stava progettando: “Ho iniziato a farlo il 7 novembre, perchè ho cominciato a pensare, avevo tanti pensieri sbagliati”. Filippo Turetta ha ammesso in aula di aver detto “una serie di bugie” nel primo interrogatorio con il pm Andrea Petroni. Oggi, anche alla luce dei memoriali fatti avere alle parti, ha dunque ammesso di aver premeditato l’omicidio di Giulia Cecchettin così come gli viene contestato dalla procura. (Continua a leggere dopo le foto)
Filippo Turetta, imputato per l’omicidio aggravato dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, nell’interrogatorio davanti alla corte d’Assise di Venezia, ha amesso: “Ho ipotizzato di rapirla in macchina, di allontanarci insieme verso una località isolata così sarebbe stato possibile stare più tempo insieme e sarebbe stato più difficile trovarci, dopo inevitabilmente saremmo stati trovati. Poi aggredirla e togliere la vita a lei e poi a me… alla fine è per questo che ho cercato quei luoghi”. Ovviamente l’interrogatorio non è ancora finito e per questo nelle prossime ore potrebbero emergere nuovi dettagli.