Flotilla, proteste in Italia dopo l’intervento della Marina israeliana
L’episodio ha suscitato reazioni immediate in tutta Europa. In Italia, ma anche in altre capitali, si sono svolte manifestazioni di protesta e sono stati proclamati scioperi in segno di solidarietà con la Flotilla. In particolare, nella città di Livorno, i manifestanti hanno bloccato il porto come segno di dissenso verso l’accaduto. La giornata di scioperi ha avuto ripercussioni significative anche sul traffico ferroviario.
Alla stazione di Milano Centrale si sono registrati ritardi fino a cinque ore e numerosi treni sono stati cancellati. Disagi simili si sono verificati anche presso le stazioni di Milano Garibaldi e Milano Rogoredo, dove i ritardi hanno raggiunto rispettivamente i cinquanta minuti e le tre ore. I viaggiatori sono stati informati tramite i tabelloni luminosi e invitati a rivolgersi all’assistenza clienti per ulteriori aggiornamenti.
Leggi anche: Flotilla, la notizia appena arrivata: “Partiti ora, sono tantissimi”

Le dichiarazioni di Matteo Salvini e il dibattito sulle sanzioni
Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, è intervenuto pubblicamente sulla questione degli scioperi e delle proteste che hanno attraversato il Paese. In un video diffuso sui social, Salvini ha dichiarato: “Ultimo avviso, ultimo avviso, visto che ci sono altri 40 scioperi proclamati da qui alla fine dell’anno. Se prevarrà il buon senso, ci comporteremo in una certa maniera. Se prevarranno arroganza, violenza e sopraffazione sapremo come reagire”.
Successivamente, nel corso della trasmissione televisiva Mattino 5, Salvini ha aggiunto: “L’idea è di chiedere pesanti sanzioni, non mille o duemila euro. Lo organizza Landini? Lo paghi Landini”. Le sue parole hanno alimentato il dibattito sul diritto allo sciopero e sulle possibili misure da adottare per regolamentare le proteste che stanno caratterizzando queste settimane. Il confronto tra governo e sindacati resta molto acceso, mentre crescono le richieste di una soluzione che tuteli sia i lavoratori sia l’ordine pubblico.