Bologna e Genova: porti e piazze sotto pressione
A Bologna, migliaia di persone hanno sfilato fino alla Prefettura, chiedendo a gran voce le dimissioni del governo Meloni. Il corteo, animato da studenti, sindacati di base e centri sociali, ha acceso fumogeni e scandito slogan contro la linea dell’esecutivo sulla crisi mediorientale.
Particolarmente tesa anche la situazione a Genova, dove l’Usb ha lanciato lo slogan “Blocchiamo il porto”. Due varchi portuali sono stati effettivamente chiusi per ore, costringendo le autorità portuali a dirottare parte del traffico merci. A Bari e Palermo, invece, le proteste hanno assunto la forma di presidi e sit-in pacifici, ma con un’ampia partecipazione popolare.
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Verso lo sciopero generale
La notte di mobilitazioni si inserisce in un contesto già carico di tensioni sociali. Venerdì, infatti, il Paese dovrà affrontare lo sciopero generale nazionale proclamato da Cgil e Fiom, che rischia di fermare trasporti, scuole e servizi pubblici.
Per molti osservatori, le manifestazioni di ieri notte rappresentano una prova di forza dei movimenti pro-Palestina, pronti a sfruttare la mobilitazione sindacale per portare nuovamente il tema del blocco navale israeliano su Gaza e dell’intercettazione della Flotilla al centro del dibattito politico italiano. Il governo osserva con attenzione, mentre nelle piazze cresce la rabbia.