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“Fuori dal Pd!”. Terremoto a sinistra, la durissima decisione é appena arrivata

Due consigliere pugliesi espulse dal Pd per candidatura in lista civica

“Fuori dal Pd!”. Terremoto a sinistra, la durissima decisione é appena arrivata – Nel Partito Democratico della Puglia si è aperta una nuova frattura. Irene Cornacchia, consigliera comunale di Trani, e Daniela Maiorano di Andria sono state espulse dal Pd dopo aver scelto di candidarsi in una lista civica a sostegno di Antonio Decaro. Questa decisione, presa nel territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani (BAT), feudo politico di Francesco Boccia, ha generato un acceso confronto che si è rapidamente esteso a livello nazionale. Le due consigliere, dopo essere rimaste escluse dalle liste ufficiali del partito, avevano comunque deciso di sostenere il progetto del centrosinistra e il sindaco di Bari Decaro. Tuttavia, la loro scelta è stata giudicata inaccettabile dal commissario provinciale Dario Parrini, incaricato dal Nazareno di gestire la complessa situazione interna.

“Fuori dal Pd!”. Terremoto a sinistra, la durissima decisione é appena arrivata

Il commissario, vicino alle posizioni della segretaria Elly Schlein e del presidente di regione Michele Emiliano, ha comunicato l’apertura di una procedura di espulsione e la sospensione immediata da ogni incarico rappresentativo. “Entrambe non potranno per cinque anni rappresentare il Pd né essere tesserate”, riporta la nota ufficiale che ha sancito la dura presa di posizione della dirigenza nazionale. Molti all’interno del partito hanno definito questa reazione eccessiva, soprattutto se confrontata con altri casi avvenuti in passato. “Neanche per i consiglieri regionali accusati di scambio elettorale politico-mafioso si è arrivati a tanto”, è stato il commento raccolto tra gli esponenti dem. Nonostante ciò, la segretaria Schlein ha confermato il sostegno alla linea intrapresa da Parrini.

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Conflitti interni e strategie elettorali: la battaglia per la provincia BAT

Dietro le quinte, la crisi riflette una profonda lotta di potere nel Pd pugliese. Francesco Boccia, tra i principali alleati di Emiliano e figura di rilievo a livello nazionale, ha faticato a mantenere il controllo sul suo territorio d’origine. Proprio per rafforzare la propria posizione e garantire la sicurezza dei candidati di fiducia, Boccia aveva optato per il commissariamento della federazione BAT, affidando la guida a Dario Parrini e puntando tutto su Domenico De Santis, segretario regionale e candidato nella circoscrizione. L’espulsione delle due consigliere si sarebbe concretizzata dopo che Cornacchia e Maiorano avevano già formalizzato, tramite PEC, la loro intenzione di lasciare il partito in seguito alla candidatura in lista civica. La risposta della corrente vicina a Boccia non si è fatta attendere, accusando Decaro di “favorire derive trasformistiche” all’interno del centrosinistra regionale.

Secondo quanto emerso da fonti interne, la scelta di espellere le due amministratrici sarebbe stata dettata dalla necessità di proteggere la candidatura di De Santis. Le due consigliere, molto radicate sul territorio, avrebbero infatti potuto sottrarre voti preziosi al candidato sostenuto dalla dirigenza regionale. La candidatura di De Santis nella BAT, benché originario di Bari, viene interpretata come una strategia per garantirsi un seggio attraverso l’appoggio di Boccia. La tensione si estende anche ad altre province pugliesi, come nel caso di Brindisi, dove l’assessore regionale Fabiano Amati, escluso dalle liste Pd, ha scelto la via della lista civica. In un duro attacco pubblico, Amati ha accusato De Santis di “atteggiamenti da inquisitore politico” e di utilizzare logiche di potere personale all’interno del partito. “Si crede mugnaio perché l’hanno spinto nella farina e ne è uscito tutto imbiancato”, ha dichiarato, paragonando il segretario regionale alle famose purghe staliniane.

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