Garlasco, il nuovo consulente Palmegiani chiarisce la propria posizione su Sempio
Oggi, però, la posizione di Palmegiani appare diversa. In una recente intervista, il consulente riferisce di essere stato «al centro di un attacco mediatico allucinante» dopo l’assunzione dell’incarico. Con 38 anni di esperienza nella Polizia e una specializzazione in Bloodstain Pattern Analysis, Palmegiani precisa che le sue precedenti affermazioni sono state «manipolate con spezzoni estrapolati da un discorso più generale». Secondo il consulente, il Dna maschile sotto le unghie di Chiara corrisponde a «un profilo incompleto, con una parte parzialmente riferibile a Sempio, ma non sufficiente per arrivare a una vera identificazione».
Alla domanda sulle sue precedenti dichiarazioni, Palmegiani spiega: «Qualora quel Dna fosse di Sempio è troppo leggero per poterlo attribuire». Sull’impronta numero 33, aggiunge: «Non ho dubbi, non porta da nessuna parte. I punti di contatto non sono sufficienti per attribuirla».
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Implicazioni delle nuove valutazioni sulla vicenda giudiziaria
Questa nuova valutazione sembra mettere in discussione le accuse non solo nei confronti di Andrea Sempio, ma anche quelle avanzate a suo tempo contro Alberto Stasi, già condannato per l’omicidio. Palmegiani afferma: «Non ci sono prove certe per la sua condanna», sottolineando come non sia necessario “affossare Stasi per difendere Sempio”. Il consulente evidenzia inoltre l’accanimento giudiziario e mediatico subito da Sempio e dai suoi familiari: «Per anni è stato sottoposto a un vero inferno. Anche le sorelle Cappa, che non sono nemmeno indagate, sono state massacrate».