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Garlasco, l’annuncio dei legali di Stasi: cosa succede ora

La difesa punta su fatti gravi e ruolo di Cattaneo

Bocellari e De Rensis aggiungono: “Chi accoglie con favore la contaminazione, dimentica che questi gravissimi fatti compromettono in radice le valutazioni svolte nel processo a carico di Stasi e sono già di per sé idonei ad ottenere una revisione della sua condanna”. I legali concludono sottolineando che “la nomina della dottoressa Cattaneo, antropologa e medico legale di grandissima fama e competenza, conferma, ancora una volta, l’assoluta serietà dell’indagine in corso e la volontà della Procura di Pavia di rivedere ogni singolo aspetto di questa tragica vicenda“.

La posizione della famiglia Poggi: la responsabilità resta confermata

Dal lato opposto, il legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, afferma: “Il comunicato della Procura di Pavia conferma la convinzione da sempre espressa dal nostro consulente: si è trattato di una palese contaminazione. Se si guardano i dati e non le suggestioni ogni passaggio conferma, anche se non ve ne era bisogno, la responsabilità di Stasi”. Le parole ribadiscono la posizione dei familiari della vittima, che non hanno mai condiviso le tesi difensive.

Risultati degli esami genetici e sviluppi investigativi

La Procura ha riferito che il DNA, parziale e degradato, rinvenuto sulla garza utilizzata per i prelievi nella bocca di Chiara, coincide con quello di un soggetto sottoposto ad autopsia pochi giorni prima rispetto all’esame sulla giovane. L’analisi ha coinvolto cinque soggetti maschili e uno di essi, identificato come “reperto 335283-114472”, ha mostrato “una concordanza degli alleli in relazione al soggetto identificato dal codice anonimo 153E”. Sebbene il dato sia incompleto, indica chiaramente la provenienza del materiale biologico.

Il procuratore capo Fabio Napoleone ha dichiarato che saranno avviati ulteriori accertamenti, affidati alla professoressa Cristina Cattaneo, antropologa e medico legale di riconosciuta esperienza internazionale. Tra le ipotesi considerate, spicca anche la possibile riesumazione del corpo dell’uomo deceduto 18 anni fa, al fine di ottenere un profilo genetico integrale e chiarire definitivamente l’origine della contaminazione.

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