La posizione della difesa di Sempio sulle prove genetiche
Secondo la difesa, l’attenzione deve rimanere focalizzata sugli esiti scientifici dell’incidente probatorio e non sugli aspetti simbolici legati alla presenza fisica in aula. L’avvocata Taccia ha richiamato quanto emerso dalle dichiarazioni della genetista Denise Albani, incaricata delle analisi sul materiale biologico raccolto sul corpo di Chiara Poggi.
In merito al Dna ritrovato sotto le unghie della vittima, la legale ha riferito che la perita “ha confermato come il risultato del Dna trovato sulle unghie della vittima” “non è consolidato e non c’è alcuna certezza contro Sempio”. Tale affermazione richiama l’attenzione sui limiti di solidità del dato genetico, a lungo considerato uno degli elementi potenzialmente significativi nel quadro degli accertamenti.
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Analisi biostatistica e limiti del software utilizzato
Un ulteriore punto affrontato riguarda l’analisi biostatistica collegata all’interpretazione dei profili di Dna. La difesa ha evidenziato che, anche sotto questo profilo, non sarebbero emerse certezze definitive. In particolare, è stato sottolineato il tema della completezza del database impiegato dal software di riferimento.
Secondo quanto riferito dall’avvocata Taccia, “si è ribadito che il database del software non è completo anzi è molto scarno e non si può arrivare a un punto fermo”. Questo passaggio mette in luce le criticità strutturali dello strumento utilizzato per la valutazione statistica dei dati genetici e la conseguente difficoltà nel trarre conclusioni univoche.