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Garlasco, scoppia il caos: blitz e indagini ovunque. E ora la notizia sulle gemelle Cappa

Andrea Sempio, sospettato nel caso Garlasco

Garlasco, la notizia sulle gemelle Cappa

Nel documento trasmesso alla Procura, oltre a Venditti e Lambertucci, figuravano anche le gemelle Cappa ed alcuni loro familiari. Tuttavia, in una successiva relazione di settembre – che riporta gli esiti degli accertamenti bancari effettuati – questi nominativi risultano esclusi e non emergono tracce di verifiche sui loro conti correnti.

Le indagini, basate anche su un appunto rinvenuto nell’abitazione dei genitori di Andrea Sempio, hanno evidenziato la frase: «Venditti gip archivia X 20.30 euro». Questo dettaglio, sebbene criptico, ha suscitato l’attenzione degli inquirenti, dando impulso a una nuova linea investigativa coordinata dalla Procura di Brescia.

Documenti relativi alle indagini sul caso Garlasco, screenshot

Dinamiche delle indagini: nomi, esclusioni e il ruolo degli appunti

Nella nota del 30 luglio, la Guardia di Finanza suggeriva ai magistrati di indagare su 18 soggetti complessivi, compresi Lambertucci e le sorelle Cappa, per verificare eventuali movimenti sospetti nei giorni a ridosso dell’archiviazione. Tuttavia, la relazione successiva, datata 4 settembre, indica che gli accertamenti si sono concentrati su 11 persone, escludendo sia il giudice che le gemelle dall’analisi dei flussi finanziari.

Questa nuova attività investigativa trae origine da una segnalazione dei Carabinieri di Milano, inoltrata alla Procura di Brescia lo scorso 16 luglio. Nel fascicolo erano riportati gli appunti trovati nell’abitazione dei Sempio, inclusa la nota che collega nominalmente Venditti all’archiviazione in cambio di una presunta somma di denaro. Da questa segnalazione ha preso avvio la richiesta di accesso ai conti, contemporaneamente alla riapertura dell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi.

La Gdf ha inoltre ricordato che la prima richiesta di archiviazione per Andrea Sempio fu presentata dal pm Giulia Pezzino insieme a Venditti il 15 marzo 2017, e accolta dal gip Lambertucci dopo otto giorni. Questa decisione, già all’epoca, suscitò critiche e interrogativi, soprattutto alla luce delle nuove prove emerse negli anni seguenti.

Le verifiche sugli estratti conto di Mario Venditti non hanno evidenziato anomalie. Gli investigatori, tuttavia, hanno ritenuto opportuno approfondire la posizione di altri soggetti, in particolare alla luce delle dichiarazioni e delle annotazioni ritrovate, che suggerivano la possibilità di movimenti sospetti in concomitanza con l’archiviazione.

Intercettazioni e nuove piste: le conversazioni chiave

Un elemento centrale del nuovo fascicolo riguarda le intercettazioni ambientali effettuate nell’auto di Andrea Sempio. Le trascrizioni riportate dagli inquirenti avrebbero evidenziato che Sempio era a conoscenza di alcuni dettagli già presenti nella denuncia presentata dalla madre di Alberto Stasi, primo imputato nel delitto di Garlasco. Queste conversazioni rafforzano la convinzione degli investigatori che l’archiviazione del 2017 meriti ulteriori approfondimenti.

Parallelamente, la Procura di Brescia ha intensificato le attività di acquisizione documentale e l’analisi dei conti correnti di altri soggetti coinvolti o citati nelle annotazioni. La complessa rete di relazioni tra magistrati, indagati e familiari ha reso necessario un lavoro meticoloso per individuare eventuali elementi di interesse utili a chiarire la dinamica degli eventi e i possibili moventi sottostanti.

Nonostante l’assenza di riscontri anomali nei conti di Venditti e l’esclusione delle sorelle Cappa e del gip Lambertucci dalle ultime verifiche bancarie, il clima di incertezza e la presenza di elementi ancora oscuri mantengono alta la tensione attorno al caso. Il lavoro degli inquirenti prosegue senza sosta, con l’obiettivo di fare piena luce su ogni aspetto della vicenda.

Garlasco, il peso delle testimonianze

La riapertura delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi ha portato alla luce nuovi testimoni e ha riattivato l’attenzione mediatica, con continue richieste di chiarimenti da parte delle famiglie coinvolte e dell’opinione pubblica. In questo scenario, la raccolta di ulteriori dichiarazioni dirette e la verifica incrociata delle fonti rappresentano passaggi fondamentali per garantire la trasparenza e l’efficacia delle indagini.

Nel corso delle ultime settimane, sono emersi dettagli inediti anche dai social media, dove post e commenti di persone vicine ai protagonisti hanno contribuito a ricostruire contesti e relazioni. Gli investigatori stanno valutando ogni elemento, dalle dichiarazioni ufficiali alle conversazioni intercettate, per tracciare un quadro il più possibile completo e oggettivo di quanto avvenuto.

La situazione resta in rapida evoluzione e non si esclude che nei prossimi mesi possano emergere nuovi elementi, destinati a incidere sull’esito delle indagini e sulle future decisioni giudiziarie. L’attenzione rimane massima e la ricerca della verità, dopo anni di dubbi e sospetti, appare più che mai una priorità irrinunciabile.

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