Chi è Gianni Bruscagin
Gianni Bruscagin, un uomo comune con un passato da cui non è mai riuscito a liberarsi, ha dichiarato di essere rimasto in silenzio per anni a causa di pressioni e minacce subite. Fu avvicinato nel 2007 da una residente di Tromello, vicina della nonna materna delle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine della vittima.
Questa donna, ormai scomparsa, confidò a Bruscagin un episodio che aveva sconvolto la comunità: il giorno del delitto aveva visto Stefania Cappa entrare nella vecchia casa della nonna con un borsone voluminoso e, poco dopo, gettare qualcosa di pesante in un canale vicino. La testimone, conoscendo bene le abitudini del quartiere, rimase colpita dal fatto che le gemelle non frequentavano quella zona.
Le informazioni condivise da Bruscagin erano state meticolosamente annotate in una sorta di diario investigativo che ha custodito per anni. Nella sua intervista a “Le Iene”, ha mostrato questi documenti, evidenziando come avesse tentato di condividere le sue conoscenze con le forze dell’ordine e con gli avvocati della famiglia Poggi. Tuttavia, secondo Bruscagin, le sue dichiarazioni furono ignorate poiché le indagini si concentravano esclusivamente su Alberto Stasi, l’allora fidanzato di Chiara, che nel 2015 fu condannato per l’omicidio.
Bruscagin ha raccontato di aver inizialmente collaborato con l’avvocato della famiglia Poggi, che gli aveva chiesto di indagare su alcune piste. Tuttavia, quando riferì di aver scoperto il comportamento sospetto di Stefania Cappa, l’avvocato gli suggerì di abbandonare la questione. Per Bruscagin, questa reazione fu un chiaro segnale che alcune verità non dovevano emergere.

Perché ha deciso di mostrarsi in volto
Gianni Bruscagin ha ammesso di aver vissuto sotto il peso delle minacce di persone influenti di Garlasco, motivo per cui aveva preferito rimanere anonimo fino alla recente apparizione televisiva. La decisione di parlare è arrivata solo dopo la scomparsa di alcune di queste figure. Bruscagin ha dichiarato che il momento era finalmente maturo per liberarsi di un peso che lo ha tormentato per anni. Il supertestimone ha poi aggiunto: “Ci metto la faccia in quanto sono stato diffamato pubblicamente dall’avvocato della famiglia Poggi, Luigi Tizzoni. Lui mi ha chiesto aiuto. Non ho paura di niente, ho detto la verità”.