Le ombre sul vecchio impianto d’accusa
Se le ipotesi di reato dovessero trovare conferma, l’intera ricostruzione giudiziaria del 2017 potrebbe subire un contraccolpo pesantissimo. All’epoca, la richiesta di archiviazione nei confronti di Sempio era stata accolta, sancendo di fatto la chiusura del capitolo alternativo a quello che portò alla condanna definitiva di Alberto Stasi, fidanzato di Chiara Poggi, a 16 anni di reclusione. Ora però, con le nuove carte arrivate da Brescia, tornano a galla i sospetti sulla correttezza di quella fase investigativa: chi aveva interesse a “proteggere” Sempio? E perché? Domande ancora senza risposta, ma che i magistrati bresciani intendono chiarire fino in fondo.

Un’inchiesta che rischia di riaprire tutto
Le indagini proseguono nel massimo riserbo, ma le indiscrezioni lasciano intuire che la Procura di Brescia stia lavorando per ricostruire il flusso dei pagamenti e i rapporti personali tra gli indagati e l’entourage di Sempio.
Per la famiglia Poggi, che da anni chiede soltanto verità e giustizia, l’ipotesi di un nuovo scandalo giudiziario è una ferita che si riapre. Dopo quasi due decenni di processi, colpi di scena e ricorsi, il caso Garlasco continua a sfuggire a una chiusura definitiva. E ora, per la prima volta, sono gli stessi uomini dello Stato a dover rispondere delle proprie azioni.