Riserbo e verifiche sulla vicenda di Garlasco
Il caso Garlasco rappresenta uno dei dossier più delicati del panorama giudiziario nazionale degli ultimi anni. La Procura di Pavia prosegue le indagini mantenendo la massima riservatezza e facendo sapere che ogni dettaglio rilevato viene analizzato con scrupolo. La scelta di non divulgare alcuna informazione fino alla conclusione delle indagini è dettata dalla necessità di garantire integrità e precisione. Secondo la comunicazione ufficiale, «qualsiasi interpretazione proveniente da soggetti estranei all’Ufficio, in assenza di comunicati ufficiali genera solo confusione, dando vita a discussioni fittizie in cui consulenti, esperti e opinionisti commentano su ipotetiche scelte della Procura basate su congetture», si legge ancora. Un richiamo esplicito all’esigenza di evitare la proliferazione di ipotesi non fondate e di attenersi esclusivamente alle fonti istituzionali.

Posizione ufficiale e fonte unica di informazione
Il procuratore ribadisce che la Procura di Pavia è l’unica autorità legittimata a comunicare lo stato delle indagini attraverso note ufficiali. Ogni altra informazione, se non supportata da dichiarazioni formali, deve essere considerata priva di fondamento. Questo principio viene sottolineato più volte nella nota, a testimonianza della volontà di garantire la massima trasparenza e affidabilità nel corso delle indagini. L’ufficio inquirente invita pertanto a non dare spazio a voci o indiscrezioni, soprattutto in questa fase in cui il caso è tornato al centro dell’attenzione pubblica e la sensibilità sociale è particolarmente elevata. Il rispetto della correttezza istituzionale viene indicato come un elemento imprescindibile per assicurare il buon esito delle attività in corso.