Confronto con il DNA del personale coinvolto
Nelle prossime settimane, il campione verrà comparato con il DNA di circa 30 persone tra tecnici, personale medico e operatori funerari che hanno avuto contatti con il corpo di Chiara Poggi. L’obiettivo è determinare se la contaminazione genetica sia avvenuta accidentalmente durante le fasi post-mortem e non sulla scena del crimine.


La posizione della famiglia Poggi e le conclusioni del genetista
La famiglia Poggi mantiene la propria posizione: per loro, non si tratta di una nuova pista investigativa, ma di una conferma della contaminazione accidentale. Capra sottolinea: “La Procura potrà cercare la fonte originaria dell’inquinamento. Ma le analisi non mostrano compatibilità con Andrea Sempio, il nuovo indagato per omicidio”. Il consulente conclude ipotizzando che gli strumenti utilizzati in autopsia, “pinze, forbici, bisturi, seghetti, filo per sutura, cerotti, ovatta e garze varie”, possano aver trasportato materiale genetico da un altro cadavere precedentemente esaminato, con la partecipazione dello stesso assistente medico legale. “Si tenga comunque presente che assai verosimilmente si potrebbe anche trattare di un cadavere precedentemente sottoposto a esame autoptico con la partecipazione dello stesso assistente medico legale con la relativa borsa dei ferri del mestiere”, le conclusioni del genetista.