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Garlasco, l’intercettazione di Stefania Cappa all’amico: cosa si scopre

La telefonata intercettata

In questo dialogo privato, diventato pubblico, si percepisce l’irritazione di Stefania Cappa: “Non ce ne frega niente… della tua bici, delle tue scarpe e dei tuoi vestiti, perché comunque… insomma si sono fatti capire no! Ok mi sta bene però… c’è da vedere anche il lato umano di tutta la storia”. Con queste parole, Stefania sottolinea la percezione di freddezza da parte degli investigatori e il disagio di vivere sotto l’attenzione mediatica.

Proseguendo nel suo sfogo, Stefania Cappa racconta di aver reagito con veemenza ai carabinieri: “Loro mi conoscono, sanno che sono una testa calda”. Tuttavia, la sua rabbia, spiega, è radicata in un dolore più profondo, quello familiare: “Quando vi trovate una sorella in quelle condizioni, una madre che si considera un po’ una fallita perché ha una figlia così e quando ti ritrovi di dover rispondere alla domanda di mia zia: come mai la Chiara non c’è più? Vorrei vedere voi se foste al posto mio…”.

Secondo quanto riportato, il dialogo si sarebbe concluso con un certo grado di comprensione reciproca. I carabinieri si sarebbero scusati, chiarendo che il loro obiettivo non erano gli effetti personali della ragazza, ma piuttosto il recupero di un dettaglio tecnico: il tutore. Stefania, tuttavia, resta critica sui tempi e le modalità dell’intervento: “Allora se volevate solo il tutore perché non siete venuti a prendervelo sei mesi fa quando è successo il delitto?”. La risposta dei militari sarebbe stata chiara: “È perché se fossimo venuti immagina cosa avrebbero detto i media”.

Il contesto e le conseguenze

Le rivelazioni emerse dalla telefonata intercettata di Stefania Cappa riflettono il clima di sospetto e tensione che ha circondato il caso Garlasco per mesi e che continua a permeare la vita delle persone coinvolte. Nonostante nessuna delle gemelle Cappa sia mai stata formalmente indagata, l’ombra di quell’estate del 2007 persiste, alterando per sempre le loro esistenze. La ricerca della verità rimane intrappolata tra documenti processuali, ricordi dolorosi e telefonate che, anche a distanza di anni, continuano a raccontare una storia di dolore e incertezza.

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