Garlasco, l’impronta misteriosa sulla porta
Un altro elemento che ritorna con forza nell’indagine è la cosiddetta “impronta 10”, rilevata sulla porta d’ingresso dell’abitazione dei Poggi. Si trova sulla parte interna della porta e viene ritenuta potenzialmente collegabile all’assassino, magari proprio nell’atto della fuga dopo l’omicidio. Anche questa impronta non è mai stata attribuita con certezza, ma oggi rientra a pieno titolo nel nuovo mosaico che gli inquirenti stanno tentando di comporre.

Il dubbio che riemerge
Non è escluso, infine, che l’omicidio di Chiara Poggi possa essere stato commesso da più di una persona. È un’ipotesi che, seppur mai dimostrata, aleggia da tempo nei corridoi della Procura e che oggi trova nuova linfa nelle indagini a carico di Andrea Sempio. Il suo nome era già emerso diversi anni fa, ma solo di recente la pista è stata nuovamente considerata credibile, tanto da portare all’iscrizione formale nel registro degli indagati. A quasi vent’anni dall’omicidio, il caso Poggi potrebbe non essere affatto chiuso. La condanna di Stasi rimane formalmente valida, ma la nuova inchiesta getta ombre pesanti sulla solidità delle prove che lo inchiodarono. E mentre si attende di capire se le indagini porteranno a una richiesta di revisione del processo, resta sul tavolo una domanda cruciale: abbiamo davvero condannato la persona giusta?