Analisi tecniche: focus sull’impronta e sulle nuove perizie
Tra i punti centrali dell’inchiesta, emerge la cosiddetta impronta 33, individuata sul muro all’ingresso della cantina dove fu scoperto il corpo di Chiara Poggi. In passato, questo reperto non era stato giudicato decisivo dagli esperti, ma la sua importanza nel dibattito mediatico è tornata d’attualità. La difesa di Sempio, tuttavia, ha scelto di non promuovere una nuova perizia su questo elemento nell’immediato, considerandolo «prematuro» fino al completamento delle analisi Bpa (Bloodstain Pattern Analysis), attualmente in corso. L’analisi delle tracce ematiche, svolta tramite Bpa, rappresenta il perno delle nuove indagini. Questi accertamenti sono stati disposti nell’ambito dell’incidente probatorio e si ritiene possano apportare chiarimenti importanti circa la dinamica del delitto e il ruolo degli indagati. La difesa attende i risultati per valutare possibili passi successivi, ritenendo inappropriato sovrapporre altre richieste tecniche in questa fase.


Prospettive: in attesa dei nuovi sviluppi
La situazione resta in sospeso mentre si attendono i risultati delle perizie. La decisione di Sempio di non sottoporsi a ulteriori interrogatori, almeno fino alla conclusione delle indagini, rappresenta un passaggio strategico per la difesa. Il caso Poggi, a distanza di quasi diciotto anni, si conferma ancora complesso e aperto a nuove interpretazioni, in attesa che le analisi tecniche portino a sviluppi decisivi.