Pareri a confronto: Caprarica e la tutela della giustizia
Il giornalista Antonio Caprarica, intervenendo nel dibattito, ha manifestato disaccordo rispetto alla necessità di una revisione immediata. Ha ricordato che “gli avvocati di Stasi, a tuttora, una richiesta di revisione non l’hanno presentata”, sottolineando che soltanto il deposito ufficiale consentirà una valutazione oggettiva. Caprarica ha inoltre dichiarato: “Stiamo disseminando solamente una terrificante sfiducia nei confronti di quello che dovrebbe essere il principale guardiano della nostra convivenza civile, se dopo 18 anni noi mettiamo in discussione una sentenza di colpevolezza”. Caprarica, pur riconoscendo le criticità dell’inchiesta originaria, ha evidenziato che “quell’indagine fu segnata da sciatteria, negligenza, superficialità e che più ne ha più ne metta”. Lo stesso giudizio viene espresso sulla nuova indagine, che secondo il giornalista procede con una metodologia investigativa assimilabile alla “pesca a strascico”, ritenuta inadeguata per garantire la ricerca della verità.

Conclusioni: una vicenda ancora irrisolta
Il caso Poggi rimane, a quasi vent’anni dai fatti, un punto di confronto tra opinioni divergenti, dossier contestati e nuove piste investigative. Mentre alcuni richiedono la revisione della condanna, altri mettono in guardia dai rischi di un’erosione della fiducia nella giustizia. La storia di quella tragica mattina a Garlasco resta ancora priva di una chiusura definitiva.