Gli ultimi giorni di Chiara Poggi: testimonianze e movimenti
Le testimonianze raccolte nel tempo da parenti, amici, vicini e colleghi hanno permesso di ricostruire le ultime giornate di Chiara Poggi. Secondo quanto emerso, il venerdì precedente al delitto Chiara trascorre la mattinata a casa da sola, mentre i genitori sono assenti. “La mattina sono stato a casa perché i miei genitori sono partiti”, racconta Alberto Stasi, “E poi ho dormito la sera dalla Chiara”. In quei giorni Chiara si reca anche nella casa della nonna a Gropello Cairoli. La sera vede Alberto e rientrano insieme nella villetta per la notte. Il sabato 11 agosto, nonostante la famiglia di Chiara sia via, Alberto torna a casa propria dopo essersi svegliato: “Subito dopo essermi svegliato alle ore 9.30 sono tornato a casa mia perché volevo andare dal mio cane Yura. Sono quasi sicuro di aver pranzato da solo e verso le ore 17 sono andato a prendere Chiara per una passeggiata a Pavia”. Dopo cena, non trovando amici disponibili, escono comunque insieme e poi si ritirano a casa di lui. Alle due di notte, “Chiara si fa riaccompagnare alla villetta. È in ansia per i suoi gatti, pare”.
Domenica 12 agosto, diversi testimoni vedono Chiara con la nonna in casa di riposo. Nel pomeriggio si reca da Alberto: “Il ragazzo le suggerisce per messaggio di portarsi delle riviste per non annoiarsi mentre lui scrive”. In serata acquistano le pizze e cenano nella villetta. A mezzanotte Chiara chiede ad Alberto di fermarsi ancora, ma lui se ne va attorno all’una. Lunedì 13 agosto, giorno dell’omicidio, le testimonianze concordano su un punto: Chiara non avrebbe aperto la porta a uno sconosciuto, tanto meno in pigiama. Chi la conosce afferma che era solita alzare le persiane, sistemarsi e riordinare la casa prima di ricevere visite. Il fatto che si presenti alla porta ancora in pigiama indica una familiarità profonda con chi si trovava dall’altra parte.

Conclusioni sulle indagini dell’omicidio di Garlasco
La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha attribuito la responsabilità ad Alberto Stasi, condannandolo a sedici anni nel 2014. Nel 2025, la Procura di Pavia ha aperto una nuova indagine su Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, fratello della vittima, ipotizzando il concorso nell’omicidio. Il caso rimane al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria, con le indagini che proseguono per chiarire definitivamente la dinamica e le responsabilità dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco.