La testimonianza decisiva di un’amica delle sorelle Cappa
A distanza di 18 anni, Villani ricorda con precisione quell’episodio, confermando le sue dichiarazioni e aggiungendo particolari: “Io ricordo di essere stata intervistata, mi ricordo anche il negozio presso cui mi trovavo. Se a meno di dieci giorni dal delitto io affermo questa frase, vuol dire che lei mi ha detto questa frase, ovverosia pensa che io l’ho vista questa mattina alle 11. Stefania Cappa mi telefonò proprio la sera del 13 agosto, quindi dopo il suo primo interrogatorio. Molto su di giri, agitata. In primis mi chiede se ho saputo di ciò che è accaduto a sua cugina, quindi io le rispondo ‘purtroppo sì’. E lei mi dice che è da tutto il giorno che è stata sotto interrogatorio, che quindi era distrutta, stanca morta e che le sembrava di vivere in un film. E poi mi parla delle ore 11, in riferimento a Chiara”. L’intervistatrice le chiede cosa le abbia fatto tornare alla memoria quell’orario, e Villani precisa che soltanto rileggendo quel vecchio articolo ha avuto un vero “flash”: “Esatto, io nella mia ingenuità dei miei 23 anni comunque pensavo ‘stanno svolgendo le indagini, se stanno controllando le celle telefoniche, i tabulati, verrò chiamata e andrò dai carabinieri’. Non sono mai stata contattata da nessuno in 18 anni”.


Che ha rapporto esiste tra le tre ragazze
Villani racconta di conoscere le gemelle Cappa sin dall’infanzia e, nonostante il cambio di scuola, i rapporti non si sono mai completamente interrotti. “Conosco le gemelle Cappa dalla scuola materna. Dopo il primo anno di liceo linguistico io cambiai indirizzo e quindi i rapporti si diradarono. Però non ci perdemmo mai in quegli anni definitivamente. Telefonate, mi chiamavano o viceversa. Nel 2007 Stefania era stata lasciata a maggio, quindi soffriva molto, era frustrata, cercava supporto dappertutto. Anche nella cugina. Di sicuro in quegli anni non vi era una frequentazione attiva con Chiara Poggi”, ha confessato.
Un passaggio importante riguarda il rapporto tra le tre ragazze: “Eravamo talmente sempre unite insieme che ci chiamavano le tre gemelle”, sottolinea Villani. Alla domanda sul famoso fotomontaggio dove Stefania appare sorridente dopo il funerale della cugina, lei risponde: “Il fotomontaggio? Non mi stupì, rientrava nella loro personalità, magari apparire un pochino più superficiali o meno empatiche. Frasi del tipo ‘sono molto addolorata per la perdita di mia cugina’, io non ne ricordo. Io non ricordo le volte in cui incontrai Stefania prima del delitto che mai lei mi parlò né di Chiara né di Alberto Stasi”. Infine, Villani riflette sull’orario delle 11, un dettaglio che la turba: “Alla luce di tutto quello che sta emergendo oggi, stona quella frase sulle 11. Io Stefania l’ho sempre conosciuta come una persona, nel positivo e nel negativo, spontanea. Se lei se ne uscì con questa esternazione per me era genuina. Magari l’orario era un altro e lei mi disse le 11”. Questa testimonianza, rimasta inascoltata per oltre diciotto anni, riapre il dibattito su un caso che continua a sollevare domande.