
“Finite le speranze”: Garlasco, parla il genetista che ha visto i reperti – Nessuna svolta. Nessuna speranza nuova. I primi risultati dell’incidente probatorio sul caso di Garlasco, esaminati nei laboratori della Polizia Scientifica di Milano, non sembrano offrire aperture significative. Lo ha chiarito Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi, commentando l’esito parziale delle analisi sui reperti.
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“Finite le speranze”: Garlasco, parla il genetista che ha visto i reperti
Uno degli elementi più attesi era il riscontro sull’impronta numero 10, rilevata sulla porta della villetta di via Pascoli, dove nel 2007 fu uccisa Chiara Poggi. Eppure, nonostante le speranze di una possibile svolta, la visione diretta del reperto e le metodologie adottate per l’analisi hanno portato a una forte delusione. “La visione diretta dei reperti, unita alle metodiche scelte per l’analisi, ha di fatto smorzato qualsiasi possibile, e a mio parere immotivato, entusiasmo o meglio, falsa speranza”, ha dichiarato Capra all’agenzia AGI.

L’impronta 10 non cambia le carte in tavola
Il tono è netto, quasi amaro. Il consulente tecnico della famiglia Poggi sottolinea come le aspettative siano state ancora una volta disattese. Le analisi, che molti speravano potessero portare elementi nuovi sul delitto, non avrebbero aggiunto nulla di sostanziale. L’attenzione era altissima: il caso Garlasco è uno dei delitti più discussi degli ultimi decenni, e ogni possibile elemento è oggetto di scrupoloso riesame. Ma stavolta, a quanto pare, il lavoro tecnico ha avuto un effetto più frustrante che rivelatore.
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