Chi aveva le chiavi e la chiavetta dell’antifurto
Nel corso di un confronto in studio, i periti incaricati hanno ricordato che, secondo i verbali, esistevano quattro mazzi di chiavi riferiti all’abitazione: uno per il padre, uno per la madre, uno per Marco e uno per Chiara. Il conduttore ha quindi chiesto con precisione a chi fosse attribuito il mazzo che includeva anche la chiavetta per l’attivazione e la disattivazione dell’allarme dall’esterno.
È stato ricordato che, in base agli atti, la madre di Chiara Poggi aveva consegnato la chiavetta per l’antifurto alla madre delle cugine Cappa, Maria Rosa Poggi, sorella del padre della vittima, Giuseppe Poggi. Tale elemento è emerso come un ulteriore dato utile alla ricostruzione della gestione dei dispositivi di sicurezza della villetta.
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La presenza di Alberto Stasi in aula
All’ultima udienza dell’incidente probatorio ha preso parte anche Alberto Stasi, condannato per l’omicidio della fidanzata. La sua partecipazione è stata autorizzata dal Tribunale di Sorveglianza, con la precisazione che la sua presenza è limitata all’ascolto delle operazioni in corso, senza possibilità di intervenire direttamente.
Il suo legale, l’avvocato Antonio De Rensis, insieme all’avvocata Giada Bocellari, ha dichiarato: “Voleva esserci perché lo riguarda. Il Tribunale della Sorveglianza glielo ha concesso ma non potrà parlare”. Il tema centrale rimane quello del DNA, considerato uno dei punti nevralgici del fascicolo.