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Garlasco, Sempio era sulla scena del crimine? L’impronta “33” e quelle 6 tracce sul muro

L’indagato e la sua versione: “Frequentavo casa Poggi”

Andrea Sempio ha ammesso di aver frequentato spesso la villetta e di aver trascorso molto tempo con Marco Poggi, il fratello della vittima. «È probabile che ci siano mie impronte — ha dichiarato —, ero lì fino a pochi giorni prima». Ha anche specificato di non essere mai entrato nella camera dei genitori, ma di aver frequentato il piano terra. Nessun dubbio, secondo Sempio, sul fatto che la sua presenza pregressa possa giustificare la traccia. Tuttavia, il contesto della scala – zona limitata, teatro del crimine, piena di sangue – rende quell’impronta particolarmente rilevante, soprattutto se dovesse emergere che contiene materiale ematico.

I bigliettini e le “cose brutte”

A creare ulteriori ombre, alcuni bigliettini manoscritti recuperati tra gli oggetti di Sempio, datati all’epoca del delitto, in cui si legge che avrebbe fatto «cose brutte». Quando sono stati mostrati a Marco Poggi, ha risposto che non parlavano di temi personali e che non erano soliti confidarsi. Ma l’ambiguità del contenuto resta.

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