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“Ho fatto cose terribili”, il biglietto e l’impronta dimenticata: Garlasco, cosa è emerso su Sempio

Il biglietto scritto a mano, opera di Andrea Sempio?

Nel corso dell’inchiesta, ulteriori dettagli potrebbero rivelarsi cruciali. Un elemento su cui al momento si concentrano i pm Stefano Civardi, Valentina De Stefano e Giuliana Rizzo, insieme al procuratore di Pavia Fabio Napoleoni, riguarderebbe alcuni biglietti rinvenuti tra i rifiuti. A recuperarli, riporta Open, sarebbero stati i carabinieri di Milano, impegnati nella seconda linea d’indagine. Si tratta di diversi fogli scritti a mano. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera e da Open, alcuni di questi appunti sembrerebbero collegarsi alla fase esecutiva dell’omicidio, mentre altri contengono riferimenti a fatti definiti «inimmaginabili». La Repubblica cita uno dei passaggi più inquietanti: «Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare».

Anche in questo caso, il contenuto lascia spazio a molteplici interpretazioni. Per chiarire l’origine e il profilo dell’autore, le analisi sono state affidate al Reparto Analisi Criminologiche dei carabinieri di Roma. Sebbene non costituisca una prova definitiva, questo elemento contribuisce a delineare un quadro più complesso dell’indagine. Inoltre, durante un interrogatorio, Sempio subì un crollo nervoso, episodio che, secondo l’accusa, dimostra una fragilità psicologica che potrebbe avere rilevanza nel contesto dell’indagine.

Un’indagine riaperta: nuove prove e interrogativi

La nuova indagine ha riaperto un capitolo che sembrava chiuso, con l’acquisizione delle impronte digitali di Andrea Sempio per una comparazione diretta. Questa volta, le impronte sono state raccolte utilizzando sia scanner che inchiostro, offrendo una verifica più dettagliata e accurata rispetto al passato. La corrispondenza tra l’impronta sulla scena del crimine e quelle del sospettato è ora considerata un elemento di grande importanza nell’inchiesta.

Nonostante le nuove accuse, Sempio ha scelto di non presentarsi all’interrogatorio previsto, suscitando critiche da parte dei suoi legali che definiscono le accuse come una “bufala“. La diffusione delle immagini dell’impronta da parte del Tg1 ha ulteriormente innescato polemiche, alimentando il dibattito sull’integrità delle prove e la correttezza della loro gestione.

Il caso, ora, è destinato a spostarsi nelle aule di tribunale, dove per la prima volta potrebbe emergere un nuovo nome tra gli indagati nell’omicidio di Chiara Poggi. La prova dell’impronta, considerata decisiva dai carabinieri, potrebbe finalmente portare a una svolta nel lungo e complesso percorso verso la giustizia.

La comunità resta in attesa, mentre l’inchiesta continua a svilupparsi, promettendo nuovi colpi di scena e rivelazioni. La speranza è che, attraverso l’analisi meticolosa delle prove, si possa finalmente rendere giustizia a Chiara Poggi, chiudendo un capitolo di dolore che ha segnato profondamente la comunità di Garlasco.

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