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Chiara Poggi, scoperta choc sulla chiavetta: il file salvato due mesi prima della morte

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Chiara Poggi, scoperta choc sulla chiavetta: il file salvato due mesi prima della morte – Un inquietante file word intitolato abusati550.doc è stato scoperto su una chiavetta USB appartenente a Chiara Poggi, riaprendo uno dei casi più dibattuti della cronaca nera italiana: l’omicidio di Garlasco. Questo documento, salvato due mesi prima della morte della giovane, è al centro di una nuova ipotesi investigativa che solleva la possibilità di una rete criminale legata a abusi sessuali e pedofilia nella Chiesa.

Chiara Poggi, scoperta choc sulla chiavetta: il file salvato due mesi prima della morte

L’avvocato Massimo Lovati, che difende Andrea Sempio, oggi unico indagato in questo nuovo filone d’inchiesta, ha riportato l’attenzione su questo elemento trascurato per anni. Secondo l’ipotesi di Lovati, il file dimostrerebbe che Chiara Poggi stava investigando su temi scottanti, forse con l’intenzione di denunciare situazioni di cui era venuta a conoscenza. La chiavetta contiene infatti una raccolta di articoli e notizie sui casi di pedofilia all’interno della Chiesa, suggerendo che la ragazza potrebbe aver scoperto informazioni compromettenti. Questa nuova teoria si intreccia con altre intercettazioni e fatti emersi negli anni, aprendo scenari che finora erano stati considerati improbabili.

Il presunto collegamento con il santuario della Bozzola

Lovati propone anche l’idea che Chiara Poggi possa essere stata uccisa da un sicario, e che Alberto Stasi, già condannato per l’omicidio, ne fosse a conoscenza ma non avesse potuto parlare. Questa versione dei fatti si collega al santuario della Bozzola, nelle vicinanze di Garlasco, dove nel 2014 il sacerdote don Gregorio Vitali fu coinvolto in un caso di estorsione a sfondo sessuale. In quell’occasione, due cittadini romeni ricattarono il sacerdote, estorcendogli oltre 250 mila euro minacciando di diffondere registrazioni compromettenti.

Dietro la morte di Chiara Poggi un giro di pedofilia? Le ipotesi

In questo contesto, si era anche ipotizzato, senza prove giudiziarie, l’esistenza di un giro di pedofilia legato alla comunità religiosa locale. Alcuni segmenti della trasmissione Chi l’ha Visto? raccolsero testimonianze che suggerivano una possibile connessione con la morte di Chiara. Le intercettazioni riportano frasi come: “La ragazza aveva scoperto il giro e diceva che avrebbe parlato, da lì è partito tutto”, pronunciata dai due ricattatori. Sebbene tali affermazioni manchino di riscontri legali, continuano a sollevare domande e discussioni nel pubblico.

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