Le lettere
Inizialmente si era appreso che le lettere fossero indirizzate al procuratore generale Guido Rispoli, al procuratore Francesco Prete e al presidente della prima sezione panale Roberto Spanò. Secondo quanto riportato da Besciaoggi, le suddette missive potrebbero avere come destinatari anche i vertici dello Stato: Sergio Mattarella, Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia Nordio. Questo potrebbe spiegare il motivo per cui non siano ancora arrivate a destinazione. Resta aperto il giallo su chi e quando siano state spedite e se quel qualcuno lo abbia realmente fatto. Al momento sembrerebbe che Bozzoli avesse affidato le lettere a qualcuno prima di venire arrestato, ma al momento non vi è ancora alcuna certezza che siano poi effettivamente partite. (Continua a leggere dopo la foto)
Giacomo Bozzoli, il momento dell’interrogatorio
Il dettaglio dei destinatari non è di certo di poco conto, anzi. Se la lettera contenente le informazioni che secondo Giacomo Bozzoli potrebbero scagionarlo finisse realmente tra le mani del procuratore generale, questo potrebbe procedere d’ufficio a un‘istanza di revisione della sentenza qualora dovesse riscontrare gli elementi previsti dalla legge. In caso contrario, vi sarebbero diversi passaggi da chiarire per quanto riguarda i risvolti dal punto di vista giudiziario. Per Bozzoli sarà cruciale anche il momento dell’interrogatorio.
L’ergastolano 39enne verrà interrogato dalla Procura di Brescia che vuole fare luce sulla latitanza di undici giorni di Bozzoli. Dal carcere di Bollate viene riferito che Giacomo Bozzoli sarebbe ancora fortemente sotto choc, molto provato e quindi incapace di affrontare un interrogatorio in questo momento. Inoltre, il 39enne continua a proclamarsi innocente e a puntare la propria attenzione sulla vicenda processuale che si è conclusa con la condanna all’ergastolo. La procura, invece, è interessata a capire di più sulla sua latitanza.