Le nuove mosse e le rivendicazioni antagoniste
Dopo il fallimento del tentativo di irruzione e gli scontri sul cavalcavia, il corteo dei collettivi universitari ha ripiegato, facendo ritorno nella zona universitaria da cui aveva preso avvio. Qui, le diverse anime della protesta hanno scelto vie diverse per ribadire la propria contrarietà al Governo.
Il collettivo universitario Cua si è radunato in un presidio in piazza Scaravilli, esprimendo soddisfazione per essere riusciti a portare avanti la contestazione contro quelli che hanno definito “ministri di guerra e genocidio.” Parallelamente, il collettivo Cambiare Rotta ha concentrato l’attenzione sulla struttura universitaria, fermandosi sui viali, nel dipartimento universitario di Berti Pichat. In una nota diffusa successivamente, il collettivo ha annunciato di aver “occupato” la struttura, spostando così il baricentro della protesta dal contesto fieristico a quello accademico.
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No Meloni day here in Italy and antifascist students are facing-off with her cops right now in Bologna. Solidarity comrades.
— GhostofDurruti (@DurrutiRiot) November 14, 2025
No Fascism. No Genocide. No Meloni. pic.twitter.com/wQsgtjRRV2
Le rivendicazioni “portate avanti nel No Meloni day” restano centrate sui temi sociali ed economici. I manifestanti hanno duramente criticato “il taglio alla scuola, alla sanità e la vergogna del riarmo”. Hanno infine promesso che le loro voci “torneranno a farsi sentire con lo sciopero del prossimo 28 novembre contro la finanziaria.”