
Giorgio Armani, il compagno Leo rompe il silenzio dopo la camera ardente – Milano non si era mai fermata così. Per due giorni interi, la città ha messo da parte la sua frenesia abituale per raccogliersi in un gesto corale: dire addio a Giorgio Armani, l’uomo che più di ogni altro ha saputo cucire l’eleganza italiana addosso al mondo. All’alba, quando la città ancora sonnecchiava, le prime persone si erano già messe in fila in via Bergognone, davanti alla sede storica della maison. E da lì, il flusso non si è più interrotto.

Giorgio Armani, il compagno Leo rompe il silenzio dopo la camera ardente
Code ordinate, silenziose, composte. Dipendenti del gruppo e cittadini comuni, volti dello spettacolo e dello sport, politici, colleghi di passerella: 16mila persone in tutto hanno varcato quella soglia per un ultimo saluto. Un abbraccio collettivo, che si è fatto ancora più fitto nella seconda giornata, fino alla chiusura puntuale delle porte alle 18. Durante le ore della camera ardente, non sono mancati i parenti dello stilista e, accanto a loro, la figura discreta e solida di Pantaleo “Leo” Dell’Orco, il braccio destro e compagno di una vita, con Armani da 45 anni. Sempre presente, quasi custode silenzioso di quell’omaggio continuo, Dell’Orco ha accolto con gentilezza e gratitudine chiunque si avvicinasse, stringendo mani, restituendo sguardi, sorprendendosi di fronte al calore di un affetto che travalicava ogni aspettativa.


Le parole di Dell’Orco
Terminati i due giorni di omaggi incessanti, è stato proprio lui a rompere il silenzio. Con voce commossa, ha raccontato lo stupore di fronte a quella folla: «Non eravamo preparati, ma teniamo duro. Siamo stati indecisi se organizzare o meno la camera ardente per uno o due giorni, ci sembrava quasi esagerato. E invece siamo stati sopraffatti dalla quantità di gente, dall’affetto e dal rispetto che tutti ci stanno dimostrando. È stato giusto così». Ma la riflessione che più ha colpito è stata un’altra: «La cosa più bella è che l’80, 90 per cento di chi è venuto in questi due giorni lo ha fatto senza conoscerlo, solo per rendergli omaggio. Ci sono famiglie intere, uomini e donne di tutte le età. È bellissimo. Vedere tutte queste persone ci ha fatto capire quanto la gente lo amasse. Chissà cosa avrebbe detto lui».
Parole che hanno restituito la misura di quanto Giorgio Armani fosse entrato, silenziosamente, nella vita delle persone comuni. Non solo un marchio, non solo un impero: un uomo che aveva saputo trasformare la moda in linguaggio universale, in identità collettiva.
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