
Un rapporto difficile e i segnali trascurati
La sera dell’omicidio, Paolo Trame avrebbe dovuto riaccompagnare il figlio a casa alle 21. Non riuscendo a mettersi in contatto con la ex compagna, ha vissuto momenti di crescente agitazione. Secondo quanto riportato da The Social Post, la relazione tra i due era stata segnata da episodi di violenza. Per queste ragioni, il tribunale aveva inizialmente imposto il regime di visite protette.
Dopo un percorso monitorato dai servizi sociali, la madre avrebbe ottenuto nuovamente il diritto di vedere il figlio senza supervisione. Tuttavia, la tragica sera, quando Paolo non ha ricevuto risposta alle sue chiamate, ha deciso di allertare il 112. Forze dell’ordine e vigili del fuoco sono intervenuti prontamente, accedendo all’appartamento con una scala e trovando la donna in stato confusionale e con ferite al braccio.
Muggia, la donna in cura al Centro di Salute Mentale
Una delle questioni più delicate riguarda il percorso di cura della donna. L’azienda sanitaria locale ha precisato che Olena Stasiuk non era più seguita dal Dipartimento di Salute Mentale da diversi anni. Il sindaco di Muggia, Paolo Polidori, ha dichiarato che i servizi sociali comunali «si limitavano a verificare il rispetto delle prescrizioni del tribunale successive alla causa di divorzio».
Secondo quanto riporta Avvenire, Don Andrea, che conosceva la famiglia da tempo, descrive Giovanni come «un biondino, appassionato di calcio, a cui tutti volevano bene», mentre Paolo viene ricordato come «un padre dedito al figlio». Sulla madre, il parroco riferisce: «Spesso le avevo suggerito: ‘fatti aiutare dai medici’. Ma lei era convinta di non averne bisogno».
Le reazioni della comunità e delle istituzioni
L’intera comunità si è stretta attorno al dolore della famiglia. Il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga e la deputata Debora Serracchiani hanno definito l’episodio «una tragedia sconvolgente». Anche la squadra di calcio Muggia 1967, dove Giovanni era tesserato, ha sospeso tutte le attività sportive in segno di lutto.
L’evento ha sollevato interrogativi sulle misure di protezione dei minori e sui percorsi di supporto alle famiglie in difficoltà. In molti si chiedono se la tragedia avrebbe potuto essere evitata, soprattutto alla luce dei segnali di disagio e delle precedenti denunce.
Approfondimenti sulla tutela dei minori e prevenzione
Il caso di Muggia riporta l’attenzione sulle dinamiche familiari fragili e sulle procedure adottate dai tribunali in caso di affido e incontri protetti. Gli esperti sottolineano l’importanza di un monitoraggio continuativo nei casi in cui siano stati segnalati episodi di violenza o disagio psichico, ribadendo che la collaborazione tra servizi sociali, forze dell’ordine e sanità deve essere costante.
La tragedia evidenzia la necessità di rafforzare gli strumenti di prevenzione e di ascolto per i minori coinvolti in situazioni familiari a rischio. Le istituzioni locali hanno annunciato la volontà di avviare una revisione dei protocolli di intervento, affinché simili episodi non si ripetano in futuro.