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Giubileo dei giovani, si aggrava il bilancio delle vittime: il Papa sconvolto

Pascale Rafic si è sentita male sul pullman

Dopo un’intensa giornata trascorsa a Roma con il suo gruppo, durante il rientro verso Artena, dove pernottavano, Pascale si è sentita nuovamente male sul pullman. A quel punto, il gruppo ha deciso di recarsi autonomamente al Valmontone Hospital, dove i sanitari hanno tentato inutilmente di rianimarla. Poco dopo è stata trasferita in codice rosso al presidio di Colleferro, ma il suo cuore non ha più ripreso a battere. È morta a pochi metri dall’ospedale. Sul posto sono accorsi i carabinieri di Colleferro, il sindaco Pierluigi Sanna, il vescovo della diocesi di Velletri e il parroco egiziano che accompagnava la delegazione.

Tor Vergata, tra lacrime e speranza

Nonostante il dolore, la serata conclusiva del Giubileo ha mantenuto viva la sua luce. Papa Leone, salito sul palco davanti a un mare di volti, ha rilanciato il cuore dell’evento con parole forti e semplici: «Il futuro ha bisogno di testimoni di giustizia e di pace. Servono giovani capaci di portare speranza in un mondo che la cerca disperatamente». Poi ha sottolineato il valore dell’amicizia tra popoli che si è manifestata in quei giorni a Roma: «L’amicizia può cambiare il mondo. Può essere la via verso la pace». E alla generazione cresciuta tra feed, filtri e algoritmi, il Pontefice ha chiesto un salto di qualità: «Cercate la verità con passione. Non fermatevi alle menzogne e alle ambiguità dei social».

Infine, un invito radicale ma autentico, rivolto a chi è pronto a fare scelte forti e piene di significato: «Il matrimonio, l’ordine sacro, la vita consacrata: sono espressioni del dono di sé. Un dono che libera e rende davvero felici». Il Giubileo dei giovani si è chiuso tra abbracci, lacrime e canti. Ma il ricordo di Pascale e di Maria accompagnerà ora ogni testimonianza di chi c’era. E nel cuore di Roma, per una volta capitale spirituale del mondo, la fede si è fatta più concreta, più incarnata, perché nata anche dal dolore. Come ha detto il Papa: «La speranza vera nasce sempre da una ferita guarita dall’amore».

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