Le reazioni e le accuse di ipocrisia
Israele ha già annunciato che se gli attivisti della flotilla entreranno nelle acque territoriali verranno arrestati e trattati come terroristi. Sul piano mediatico, intanto, la figura di Greta appare sempre più controversa: ciò che un tempo veniva percepito come un impegno puro e radicale per il pianeta oggi è visto da molti come un tentativo di cavalcare la visibilità di una nuova causa. «Se l’avesse fatto qualcun altro, le accuse di incoerenza sarebbero state immediate», è il commento ricorrente. La sensazione è che il clamore che aveva accompagnato la sua ascesa si stia ora trasformando in scetticismo.
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Dall’icona ambientalista a figura divisiva
La traiettoria di Greta Thunberg sembra aver preso una svolta netta: la battaglia per il clima, che l’aveva resa un simbolo globale, lascia spazio a una nuova militanza politica. Una transizione che, per molti osservatori, sa di tradimento rispetto agli ideali che aveva difeso con forza negli anni passati. Che si tratti di una scelta dettata da convinzione personale o dalla ricerca di maggiore visibilità resta un punto interrogativo. Una certezza, però, emerge con chiarezza: la giovane attivista non è più soltanto la voce del movimento ambientalista, ma una figura destinata a dividere, forse irrimediabilmente.